Una ricerca che mostra i risultati di una recente indagine incentrata sul settore terziario, colpito duramente nel corso della crisi pandemica, e che mostra un quadro generale sulle tendenze riguardanti posti di lavoro, contratti, welfare aziendale, imprenditorialità, formazione ed esigenze in genere di questo nevralgico settore regionale.
Un processo costante che è partito “sia da prima della crisi pandemica, sia durante il periodo emergenziale” in sé e che proseguirà “nella prospettiva di modifiche sostanziali che la Regione dovrà mettere in campo”.
La programmazione, sia europea sia nazionale, mette a disposizione “delle risorse che credo vadano indirizzate puntualmente per i dati” emersi da queste ricerche congiunte e “che mostrano un mondo del lavoro in forte crescita che” nel corso dell’emergenza sanitaria “è stato protetto da licenziamenti e cessazioni” dichiara l’Assessore.
“C’è un dato che preoccupa” prosegue Rosolen, “ovvero il reperimento del personale, che non significa solo mancanza di formazione costante nel passato, ma anche scelte diverse da parte dei lavoratori del futuro. L’altro dato è invece la qualità del lavoro che, con gli strumenti dell’Amministrazione regionale, dobbiamo andare a rivedere e puntualizzare. Perché, se è vero che in questo settore si osserva un aumento del lavoro a tempo determinato, credo che il dovere dell’Amministrazione sia quello di andare a puntare su un lavoro di qualità” conclude l’esponente della Giunta regionale.
[c.c]