26.01.2022 – 16.31 – Ieri sera il Comune di Monfalcone ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica. Il sindaco Anna Cisint e il gruppo di lavoro del Comune, con a capo l’Assessore Sabina Cauci e l’avvocato Teresa Billiani, contestano il decreto del Ministero della Transizione Ecologica sulla compatibilità ambientale del progetto della nuova centrale a gas di Monfalcone, presentato da A2A. Le ragioni a base del ricorso sono ambientali, economiche e tecnico-giuridiche. La nuova centrale produrrebbe le stesse emissioni di CO2 (2,4 mln di tonnellate) della vecchia centrale a carbone, contenibili solo al prezzo di un funzionamento “a singhiozzo”, non condiviso dall’Amministrazione. Un simile impatto ambientale non è conciliabile con le prospettive di transizione ecologica, come testimoniato anche dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della centrale esistente, che prevede la sua chiusura entro il 31.12.2025. Alla conferenza stampa di stamattina hanno preso parte anche dei rappresentanti delle aziende Nautec, Lepanto e MMX Technology, preoccupate per le ripercussioni occupazionali del progetto. Il tessuto nautico e portuale, infatti, sarebbe pregiudicato dall’esproprio dei terreni necessario alla realizzazione del metanodotto. “Il livello occupazionale è a favore della prospettiva di valorizzazione della nautica e portualità”, spiega il sindaco, poiché la nuova centrale impiegherebbe solo 30 addetti.
[a.t]
Monfalcone, centrale A2A: Cisint ricorre contro il Ministero
Contestato il decreto del Ministero della Transizione Ecologica sulla compatibilità ambientale