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sabato, 6 Settembre 2025

Monfalcone: un gesto d’affetto tramite “Un filo che unisce”

01.02.22-09.30- L’Associazione Società Monfalconese di Mutuo Soccorso si occupa di un nuovo progetto chiamato “Un filo che ci unisce”. L’attività è nata dal Gruppo Creatività al Femminile in supporto per le situazioni familiari complesse, in cui ci sono in arrivo nuovi bimbi che hanno bisogno, insieme alle loro mamme, di sostegno ed affetto, anche semplicemente attraverso un singolo gesto. Per questo motivo nel luglio del 2020 nell’ambito di questo programma c’è stata la consegna di corredini per i bimbi prematuri ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Burlo Garofolo. Nonostante le difficoltà di questo periodo complicato dalla pandemia, per continuare il proprio impegno sociale nel territorio, sono state confezionate, in lana e in pile, una ventina di copertine in quanto indumento che in qualche modo ricrea il calore del grembo materno, e numerosi doudou, piccoli pupazzetti in lana a forma di polipetti, quale giochino rasserenante per i neonati. La consegna delle copertine e dei doudou, è stata fatta sabato 29 gennaio alla signora Chiara Zuccon, presidente del CAV di Monfalcone, alla presenza di Gianfranco Miliavaz vicepresidente dell’Associazione Mutuo Soccorso e del vicesindaco Michele Luise con deleghe alle Politiche sociali in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. In questa occasione il “Gruppo Creatività al femminile” ha rimarcato innanzitutto l’abilità delle socie e ha voluto ringraziare il direttivo e il Presidente Sergio Poian. Il lavoro va a sostegno delle attività del Centro di Aiuto alla Vita di Monfalcone che offre, attraverso volontarie e professionisti che prestano gratuitamente il loro servizio, appoggio morale e materiale a mamme in difficoltà. Al Centro, oltre che una prima accoglienza di ascolto e partecipazione, viene dato anche un sostegno materiale: latte artificiale e pannolini, alimenti per lo svezzamento, corredino, vestiario, accessori e attrezzature per neonati e piccolini. Nel 2021 sono state seguite una sessantina di situazioni difficili, in quanto sono sempre più numerose le mamme che si presentano al Centro gravate da difficoltà economiche e, spesso, grande solitudine, con la nascita di una decina di bambini.

[m.p.]

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