25.02.22-13.30– Nella tarda mattinata di oggi, si è riunita la V Commissione consiliare di Trieste per discutere in merito alla statua da dedicare alla grande scienziata Margherita Hack. Si ricorda che da poco la città di Milano ha dedicato una statua proprio all’astrofisica, la prima in onore ad una scienziata in Italia, programmata per il 29 giugno. La proposta per Trieste è stata avanzata dalla consigliera del Pd e prima firmataria della mozione, Rosanna Pucci. Essa è stata accolta dalla maggioranza e la decisione successiva passerà, quindi, all’aula. Nel 2022 ricorre infatti il centenario della nascita della Hack, il cui nome è legato indissolubilmente alla città. “Professoressa ordinaria di astronomia all’università di Trieste dal 1964 al 1992, ha diretto l’Osservatorio astronomico triestino per vent’anni ed è stata una grande divulgatrice che ha ricevuto il Premio Cultura e la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987.” specifica la consigliera Manuela Declich in apertura di commissione. Inoltre la consigliera sottolinea l’interesse per un’ubicazione della statua possibilmente in ambito universitario, il più consono. La consigliera Rosanna Pucci specifica che “sarebbe la prima statua dedicata ad una donna di alto profilo oltre ad un esempio e modello per le giovani donne; la proposta è venuta dai cittadini ma è sostenuta anche dal presidente dell’associazione culturale Trieste Bella e ha raccolto l’attenzione delle istituzione scientifiche triestine”. Concorde anche il consigliere Massimo Tognolli. La parola è poi passata all’assessore Giorgio Rossi che si pronuncia immediatamente favorevole alla mozione in quanto “il percorso della realizzazione delle statua è un grosso risultato per l’immagine turistica triestina. Tra le tante statue si ricorda principalmente quella di Joyce, la più fotografata e conosciuta della città. Negli ultimi quattro anni abbiamo realizzato inoltre la statua di Maria Teresa d’Austria e quella di D’Annunzio; a breve sarà posizionata la quella di Ressel e l’idea nuova è quella di crearne una del pinguino Marco.” “Se la statua verrà collocata in un contesto di proprietà del comune sarà più facile velocizzare il processo” conclude. Ha preso poi la parola la consigliera Angela Brandi che puntualizza: “Non dimentichiamoci dei busti dedicati al mondo femminile già presenti in giardino pubblico.” La consigliera poi sottolinea come la richiesta giunga in ritardo rispetto alla ricorrenza, considerando l’idea un po’ una copiatura di quella del comune di Milano. Poi aggiunge: “Ci sono tante altre cose da dire per arricchire la mozione, ad esempio che il nostro Comune ha conferito alla Hack la Civica benemerenza nel 2011, e che la stessa ha poi ricevuto il Cavalierato di Gran Croce ecc.” Una “mozione povera”, per la Brandi che ricorda inoltre la “non coerenza politica della scienziata”. Parere favorevole da parte del consigliere di “Adesso Trieste”, Kevin Nicolini, che sostiene la mozione “al di la di tutto” in quanto “non nasce in funzione politica ma in funzione di rappresentanza femminile per la quale vorremmo proporre due emendamenti; in premessa, l’importanza di un riconoscimento delle donne influenti nell’urbanistica di genere, inoltre la necessità di trovare un luogo adatto dove porla ascoltando anche le associazioni che si sono attivate per dare suggerimenti e quindi cogliere i loro input”. Concorde anche il consigliere Stefano Čok sul conferimento di un giusto riconoscimento ad una protagonista della storia cittadina ed il consigliere Marco Bertali del Movimento 3V sottolinea l’importanza della parola “vegana” in quanto “la scienziata è stata vegetariana fin dalla nascita. Tema, questo, da non dimenticare e, anzi, da sviluppare per aspetti scientifici, medici ed etici.” Ha preso poi la parola il consigliere Marcelo Medau che propone “una riflessione in aula in quanto i canoni per una statua devono essere altri” ed il consigliere Stefano Vatta che ricorda come “questo sia l’anno del centenario anche per il Commendatore della Repubblica e benefattore Primo Rovis”. Il consigliere Michele Babuder si è detto “perplesso” in quanto “Trieste rischia di diventare un deposito di statue”. In conclusione la replica dell’assessore Giorgio Rossi che ricorda come “la decisione debba essere presa per il valore dell’operato della scienziata senza considerare altre varianti ininfluenti allo scopo del messaggio”.
[m.p.]