28.04.2022 – 15.57 – Oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata Mondiale per le vittime del lavoro e dell’amianto: si tratta di una commemorazione istituita per ricordare le persone, per lo più lavoratori, che hanno perso la vita per l’esposizione al materiale, ancora estremamente diffuso in tutto il mondo. L’allarme sociale destato dalla tematica dell’amianto è testimoniato dalla legge 257/92, che ne ha messo al bando produzione, distribuzione ed impiego. L’importanza della giornata per le vittime dell’amianto si lega al fatto che, ancora oggi, molte persone si ammalano e muoiono a causa del materiale. L’O.i.l., Organizzazione Internazionale del Lavoro, ritiene infatti che nel mondo siano più di 100.000 le persone che, ogni anno, muoiono per via dell’esposizione ad amianto. Nel contesto nazionale, merita particolare attenzione il caso del Friuli – Venezia Giulia. Stando alle indagini dell’Inail riferite all’anno 2019, si evince un’incidenza significativamente maggiore delle patologie respiratorie e tumorali: rispetto alla media del resto d’Italia, dove le malattie in questione rappresentano il 5,2% del totale, la percentuale regionale ammonta al 12,3%. Monfalcone vanta un triste primato, nel territorio del Friuli – Venezia Giulia: qui è stato particolarmente infatti significativo l’impiego indiscriminato del materiale, nel periodo successivo al secondo conflitto mondiale. Il lavoro di bonifica impegna la Pubblica Amministrazione ormai da molto tempo con la rimozione di circa 10mila tonnellate di amianto annue; mediamente, ogni giorno vengono realizzati 15 nuovi piani di lavoro per la rimozione del materiale. Nella sola Regione Friuli – Venezia Giulia, sono 83 le imprese specializzate nelle operazioni di bonifica, con 600 tecnici formati nell’ultimo quinquennio; numeri che concorrono a rendere la regione realtà capofila nella rimozione di questo dannoso materiale.