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sabato, 6 Settembre 2025

Cpr di Gradisca, 28enne si toglie la vita dopo un’ora di reclusione nella struttura

02.09.2022 – 11.47 – Nella serata di mercoledì è stato registrato un altro decesso al Centro permanente per i rimpatri (Cpr) di Gradisca d’Isonzo. Si tratta di un 28enne di origine pakistana che, dopo un’ora di reclusione nel centro, si è tolto la vita impiccandosi nella propria camerata.
L’uomo, dopo aver ultimato le visite mediche obbligatorie, aveva raggiunto per la prima volta la stanza e, una volta rimasto solo, ha compiuto il folle gesto.
Il corpo senza vita è stato ritrovato dai compagni di detenzione che, di ritorno dalle “vasche” esterne, hanno prontamente allertato gli operatori della struttura e i soccorsi.
Per indagare sull’accaduto sono giunti sul posto nella mattinata di ieri, giovedì 1° settembre, gli uomini della Polizia giudiziaria per ascoltare le testimonianze dei compagni di camerata e degli operatori.
Dalle testimonianze è possibile ricostruire ben poco sul profilo psicologico dell’uomo, trapelano soltanto alcune dichiarazioni sul suo stato d’animo apparentemente pacato e sereno.
Il breve tempo di detenzione, alla quale era stato sottoposto a causa di una irregolarità della documentazione, non aveva permesso a operatori e compagni di capire il vissuto e le abitudini dell’uomo che, visto il breve periodo di detenzione, non può essere stato in alcun modo influenzato dalle condizioni della struttura nell’esecuzione del folle gesto.
Sulla questione si è espressa anche Giovanna Corbatto, garante comunale per i diritti delle persone recluse, che, dopo aver manifestato la propria posizione sulla questione, ha espresso grande dispiacere rilasciando le seguenti dichiarazioni (da Il Piccolo): “Questo episodio non modifica nulla rispetto a quanto già sappiamo dei Cpr, le loro gravissime criticità, la necessità di superare certe logiche nella gestione del fenomeno migratorio. Ma quella di mercoledì è una singola tragedia, e ogni tragedia ha la sua storia. Non si speculi su questo fatto doloroso”.

[a.f.]

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