02.09.2022 – 08.01 – È stata presentata nella mattinata di ieri, giovedì 1 settembre, da parte del sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, una nuova e articolata proposta di legge relativa al delicato tema dei ricongiungimenti.
Una revisione della normativa che desidera risolvere alcune problematiche di carattere sociale che finiscono per ricadere sull’amministrazione comunale e, conseguentemente, sull’intera comunità: Monfalcone è la realtà regionale con la maggior presenza di stranieri, circa il 28% della popolazione, dovuta “all’arrivo incontrollato di manodopera impiegata nel sistema dei subappalti del cantiere navale, spesso sottopagata” si legge nella nota del Comune di Monfalcone. Una questione che ha avuto ricadute non solo nel mercato del lavoro, ma anche riguardo agli alloggi, alla rete scolastica e, soprattutto, nell’assistenza sociale, messa in crisi dal diffuso abbattimento dei livelli di reddito per accedere ai benefici pubblici, assieme alla crescita dei fabbisogni.
“Abbiamo attentamente analizzato la normativa europea e quella di un Paese come la Germania confrontandola con la nostra – ha sottolineato il sindaco Cisint – e sono emersi distorsioni rilevanti che sono all’origine di conseguenze e disparità inaccettabili, a cui si deve rimediare quanto prima. Le questioni da affrontare riguardano i limiti reddituali, il requisito di permanenza minima di almeno due anni, l’obbligo di registrazione in Italia di matrimoni contratti all’estero e la certificazione dell’idoneità dell’alloggio rapportata al numero effettivo degli occupanti”.
“Per quanto riguarda i requisiti reddituali – ha specificato Cisint – attualmente per ricongiungere due familiari è sufficiente avere un reddito annuo di € 11.967,28 lordi, corrispondente a € 3.989,09 pro capite: un valore che non può garantire alcuna condizione di vivibilità decorosa, mentre la norma europea dispone la necessità di avere risorse stabili e sufficienti al mantenimento degli interessati. Anche rispetto all’alloggio, non è attualmente richiesta alcuna verifica delle reali condizioni di abilità. L’azione svolta in questi anni dal Comune ha dimostrato un diffuso fenomeno di sovraffollamento, con tutte le conseguenze igienico-sanitarie fiscali”.
Da queste considerazioni nasce la proposta, che prevede l’inserimento di correttivi mirati al testo unico sull’immigrazione che risale al 1998. Una proposta basata su una dettagliata verifica giuridica sulla compatibilità con le disposizioni europee e che il sindaco Cisint intende sostenere, affinché il nuovo Parlamento possa trovare una soluzione atta a risolvere un tema particolarmente sentito della comunità locale. I primi riscontri sono emersi già nel corso dell’incontro: sia i candidati al Parlamento della coalizione di centro destra, sia i rappresentanti della Regione presenti, hanno manifestato l’impegno ad assumere il contributo predisposto dal Comune di Monfalcone come base dell’iniziativa nelle rispettive sedi istituzionali.
[c.c]