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mercoledì, 22 Ottobre 2025

Immigrazione, via libera a ddl193 in VI comm

09.02.2023 – 18.10 – Due visioni opposte sul tema dell’immigrazione. Sono quelle andate in scena durante l’esame del ddl 193 in VI Commissione, concluso con il compatto voto favorevole del Centrodestra e un altrettanto fermo no da parte dei gruppi di Opposizione, al termine della seduta presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar).

La norma – che ha così concluso l’iter preliminare e approderĂ  in Consiglio la prossima settimana – introduce novitĂ  come la prevenzione della radicalizzazione, la collaborazione al contrasto dell’accesso irregolare sul territorio, l’Osservatorio regionale sull’immigrazione, la valorizzazione del pluralismo linguistico delle comunitĂ  straniere insediate da almeno
vent’anni in Fvg.

I decibel del dibattito si sono alzati fin dalla discussione generale, con Chiara Da Giau (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Andrea Ussai (M5S) a contestare la necessitĂ  stessa di una riscrittura della legge 31 del 2015, e l’assessore regionale Pierpaolo Roberti – con il supporto dei leghisti Antonio Calligaris e Stefano Turchet – a rintuzzare ogni critica, rimandando la palla nel campo avversario con decise critiche alla norma attualmente in vigore.

Nel merito, per Da Giau il ddl 193 “è solo una legge-bandiera, perchĂ© la vera sicurezza non è il frutto dell’aumento dei controlli ma della possibilitĂ  per chi arriva da lontano di vivere tranquillamente, senza dover ricorrere a espedienti per mantenersi. Del resto l’Onu sancisce che ogni persona abbia il diritto di lasciare il proprio Paese”. Honsell si rammarica
invece “perchĂ© il ddl non parla dei due problemi principali: la tutela dei lavoratori migranti, che sono i piĂ¹ fragili, e il tema dei richiedenti asilo. Questa legge serve solo per essere sbandierata dai palchi alzando la voce, vendendo terrori e suscitando paure”. Ussai, invocando un approccio pragmatico e ricordando l’ordine del giorno da lui proposto sui minori non accompagnati “votato da tutta l’aula”, ha infine lamentato “l’assenza di coinvolgimento di parti sociali e associazionismo e la mancanza di una visione di insieme, frutto di una programmazione annuale e pluriennale”.

In replica, Calligaris ha parlato di “cambio di paradigma” e di “legge di ampio respiro, che non riguarda solo l’accoglienza come la norma precedente ma interviene efficacemente anche sulla paritĂ  di genere promuovendo la tutela della donna nelle comunitĂ  straniere: basterebbe questo aspetto per definirla una norma di grande civiltĂ ”. “Non è vero – ha aggiunto il collega di gruppo Turchet – che siamo insensibili ai bisogni delle persone: i ragazzi che vengono dal Kosovo vanno accolti come dei figli e formati, ma poi dobbiamo metterli nelle condizioni di tornare nel loro Paese. Purtroppo i genitori che li mandano qui mancano di sensibilitĂ ”. Parole aspramente criticate da Da Giau, che ha accusato Turchet di “grossolanitĂ ” sostenendo che all’origine di quelle scelte ci siano semplicemente “condizioni di vita e possibilitĂ  diverse rispetto alle nostre”.

“Credo ci sia una profonda differenza – è intervenuto Roberti – tra chi manda un figlio a studiare all’estero utilizzando canali regolari e chi si affida a organizzazioni criminali per farlo arrivare in Italia”. L’assessore ha poi ricordato agli esponenti di Opposizione che “i respingimenti non sono illegali, e le fototrappole servono per testimoniare l’ingresso in Italia attraverso la Slovenia, in modo da poter riconsegnare gli immigrati irregolari al Paese vicino”. Roberti si è poi difeso dalle critiche sui tempi accelerati della legge, che arriva a fine legislatura, ricordando “che abbiamo dovuto completare un percorso lungo e difficile sul regolamento relativo ai minori non accompagnati”. “Noi non siamo contro l’immigrazione, pensiamo anzi che sia utile – è il riassunto della posizione dell’assessore – ma il fenomeno va gestito e controllato. Se invece dicessimo ‘accogliamo tutti’ alimenteremmo le organizzazioni criminali”.

L’esame articolo per articolo ha confermato le distanze incolmabili tra i due poli, con qualche convergenza solo sul testo relativo alla promozione della paritĂ  di diritti tra uomini
e donne – condiviso esplicitamente da Da Giau e approvato anche dagli altri esponenti dell’Opposizione, con l’eccezione di Honsell che si è astenuto – e una prevalenza di astensioni dei gruppi di minoranza su valorizzazione del pluralismo linguistico, istruzione e formazione, tutela dei minori stranieri non accompagnati.

Calligaris sarĂ  relatore di maggioranza in Aula, mentre le relazioni di minoranza sono state affidate a Da Giau, Honsell e Mauro Capozzella (M5S).
[c.s.]

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