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sabato, 6 Settembre 2025

Ronchi, in arrivo oggi l’inaugurazione della mostra fotografica “They took away our voice”

18.03.2023 – 08.30 – Nel corso della tarda mattinata di oggi, intorno alle ore 11.00, l’associazione “da Donna a DONNA” e il Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori presenteranno nella splendida Villa Vicentini Miniussi di Ronchi dei Legionari “They took away our voice – Si sono presi la nostra voce”, la mostra fotografica ideata dal Circolo Fotografico Palmarino.
L’esposizione fotografica, percorso espositivo realizzato in collaborazione con il Comune di Ronchi dei Legionari e con il sostegno del Comune di Palmanova, vedrà protagonisti una cinquantina di scatti di donne del campo profughi di Diavata (Grecia) della scuola di fotografia di Mattia Bidoli. Saranno quindi donne e ragazze di età compresa tra i 10 e i 34 anni provenienti da Afghanistan, Iran, Kurdistan, Iraq e Siria le autrici di questi toccanti scatti, fotogrammi realizzati da donne che hanno alle spalle storie di oppressione, di paura, di dolore ma anche di speranza e riscatto.
Con le loro opere fotografiche queste donne hanno all’attivo diverse mostre in Europa e collaborazioni di prestigio anche con l’Agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR), Medici Senza Frontiere, Art 4 Humanity e diverse realtà.
Il percorso espositivo sarà visitabile a ingresso libero tutti i giorni nel periodo compreso tra il 18 al 31 marzo, dal lunedì al sabato la mostra sarà aperta dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30, mentre la domenica sarà aperta dalle 10 alle 12.30.
La “Photography School” nacque nel nord della Grecia nel novembre del 2020 all’interno di Casa Base, il “safe space” creato dall’Ong QRT (Quick Response Team) per la popolazione femminile del campo profughi di Diavata, a nord di Salonicco. A fare da tutor in questo progetto è il friulano Mattia Bidoli che, all’interno della struttura, ha creato un’aula di fotografia dove le ragazze e donne che vi partecipano possono sentirsi al sicuro e libere di esprimersi.
Fotografare è un mezzo per creare una relazione, un mezzo per guardare agli altri e al mondo in modo personale, intimo, ti stimola a esplorare, a conoscere e conoscerti. Ti insegna a non avere paura”, racconta Bidoli.
“La fotografia è in grado di cambiarti: – continua Bidoli – sia che tu stia da una parte o dall’altra dell’obiettivo alcune foto hanno il potere di evocare contenuti emotivi, pensieri e significati dei quali alle volte non si è consapevoli a un primo sguardo”.“Queste immagini hanno il pregio di ricordarci con la forza del loro dirompente impatto visivo che dietro la parola ‘migrante’ c’è una persona con un volto, una storia, una speranza di vita legittima come la nostra”.

[a.f.]

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