16.06.2023 – 17.10 – La mozione sul “fine vita”, depositata in Consiglio regionale da Enrico Bullian, del Gruppo Patto per l’Autonomia – Civica Fvg, verrà presentata in occasione del prossimo Consiglio comunale di Gorizia da Eleonora Sartori, consigliera della lista civica “Noi Mi Noaltris GO!”, prima firmataria della stessa mozione. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi, venerdì 16 giugno, a Gorizia. Ad affiancare Sartori in questa battaglia di civiltà è la consigliera Giulia Roldo, della lista Martina Sindaco, presente alla conferenza stampa, a riprova che la tematica deve essere affrontata in modo trasversale, senza condizionamenti partitici.
«Chiediamo che il Consiglio comunale di Gorizia promuova il ruolo della politica come garante della libertà di scelta delle persone che avanzano richieste di “fine vita” presso tutte le istituzioni, una scelta individuale di autodeterminazione che deve essere maturata senza interferenze ideologiche – ha spiegato Sartori –. A questo fine, chiediamo si faccia promotore presso il Parlamento e il Consiglio regionale del Friuli- Venezia Giulia di una legge che dia certezze a tutte le persone che avanzano richiesta di “fine vita” di un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno. Il fine vita è un argomento che tocca tutti e direttamente o indirettamente ci potrebbe toccare anche la sua dimensione più tragica. Il progresso scientifico oggi consente trattamenti di sostegno vitale nei confronti di persone affette da patologie irreversibili, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, e ciò ha portato in primo piano il dibattito sulla possibilità di sospendere la nutrizione o l’idratazione artificiali. Ritengo che in una società evoluta come la nostra non si possa girare la testa dall’altra parte e si debbano dare risposte certe a chi chiede di mettere un punto alle proprie sofferenze, non solo mentre esse si manifestano, ma anche prima con la compilazione delle Disposizioni Anticipate di Trattamento, pratica che andrebbe incoraggiata anche da parte delle istituzioni. Solo con una manifestazione chiara delle proprie volontà quando si è ancora in grado di esprimerle e con la loro registrazione è possibile intraprendere un percorso che si prenda cura e tuteli tutte le parti in causa – ha continuato Sartori –. Credo si tratti di una scelta di civiltà quella di consentire a ciascuna cittadina e a ciascun cittadino il diritto ad autodeterminarsi. Il mio auspicio è che questa mozione venga sottoscritta da quanti più Consiglieri comunali possibile, indipendentemente dalla provenienza politica».
«Quello del fine vita è un tema estremamente delicato che oltrepassa, o almeno dovrebbe, le contrapposizioni politiche per cercare di dare maggiori diritti ai cittadini che la politica ha il compito di tutelare – ha affermato Roldo –. Abbiamo voluto nei fatti dimostrare questo principio aprendo la condivisione del documento anche a tutti i Consiglieri di maggioranza proprio perché si tratta di qualcosa che tocca tutti indipendentemente dall’appartenenza politica a uno o all’altro partito. Ci sono regioni come il Veneto che hanno già imboccato questa strada e noi stiamo lavorando affinché anche il Friuli-Venezia Giulia possa fare questo passo».
In assenza di una norma statale di riferimento e attraverso gli spazi che la sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019 (che ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, nella parte in cui non esclude la punibilità di chi, con le modalità previste dagli articoli 1 e 2 della legge 22 dicembre 2017, n. 219 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” agevola l’esecuzione del proposito di suicidio in presenza di determinate condizioni) lascia aperti, l’Associazione
Luca Coscioni ha promosso una condivisibile raccolta delle sottoscrizioni, a cui hanno partecipato numerosi amministratori locali, per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019”, al fine di rendere applicabile la sentenza citata e dunque il collegato diritto individuale di scelta. Sono state raccolte – rende noto la Cellula Coscioni di Gorizia – già quasi 5 mila firme, numero minimo da presentare su base regionale per avviare l’iter legislativo, di cui circa un migliaio raccolte nella circoscrizione di Gorizia. L’Associazione fa presente che proseguirà con i banchetti per superare il limite minimo e proseguire nella campagna informativa.
«Il Consiglio regionale del Veneto il 2 maggio 2023 ha approvato a larga maggioranza una mozione per rendere praticabile il “fine vita”, così come previsto dalla citata sentenza della Corte Costituzionale e anche il Presidente Luca Zaia si è espresso favorevolmente. Noi confidiamo che anche la nostra Regione segua l’esempio del Veneto, ascoltando le voci delle migliaia di cittadine e cittadini che sono venuti ai banchetti per chiedere, con la loro firma, una chiara, compatta e forte azione istituzionale per riconoscere il diritto al “fine vita” con tempi e procedure certe», ha concluso Bullian.
[c.s.]