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sabato, 6 Settembre 2025

Gabbiani a Gorizia: “non pensavo di possedere una casa al mare”

30.06.2023 – 09.00 – In tempi non remoti, prima che la tecnologia venisse in aiuto ai naviganti con sistemi di orientamento e navigazione all’avanguardia, i marinai associavano la visione dei gabbiani alla vicinanza alla terra ferma, solitamente un porto o una scogliera.
Ultimamente, la medesima visione, può invece spesso ricondurre a una notevole vicinanza ai centri abitati, soprattutto nell’entroterra. Tra questi rientra anche Gorizia, città che, particolarmente nel periodo estivo, vive ormai una completa invasione di questi volatili. Si tratta infatti di una situazione alquanto delicata perché rischia di creare forti disagi tra i cittadini e, soprattutto, di compromettere l’integrità dell’intero ecosistema naturale locale.

Ma da cosa è causata questa stravagante migrazione? Sarà l’ennesima conseguenza del cambiamento climatico?
Apparentemente no, nonostante i gabbiani risultino attualmente una specie inserita nella lista rossa degli animali a rischio estinzione, aspetto causato dai rischi a cui sono sottoposti i loro siti di nidificazione soprattutto nel delta del Po, la motivazione per cui questi volatili si trovano in diverse città italiane pare essere di natura alimentare.
E se nei grandi centri questo aspetto può essere scaturito dalle notevole urbanizzazione delle città, aspetto sempre accompagnato da una grande quantità di rifiuti di cui i gabbiani vanno ghiotti, ciò non può valere per Gorizia, città da sempre abbastanza pulita e ordinata.

Quale sarà quindi questa fonte alimentare che attrae i tipici uccelli marittimi in città?
Ascoltando le diverse testimonianze dei cittadini traspare grande disagio e nervosismo sulla questione: molti non riescono più a dormire, “la notte sono costretto a tenere le finestre chiuse perché alle prime ore dell’alba i gabbiani iniziano a fare quei versacci (o meglio a garrire)”, mentre altri percepiscono una sensazione di pericolo nello svolgere le loro attività quotidiane, non sono infatti rare le aggressioni a cittadini aventi tra le mani una fonte di cibo, mentre altri ancora ironizzano “non pensavo di possedere una casa al mare, il suo valore sarà cresciuto ultimamente”.

Tra le varie dichiarazioni cittadine è stata poi descritta per certi aspetti “tragica” la situazione in prossimità del Palazzo Coronini Cronberg, la celebre struttura cittadina che, insieme ai grandi archi rossi della rotonda di Sant’Andrea, è divenuta ormai la casa di centinaia e centinaia di gabbiani a causa delle enormi quantità di cibo fornite da qualche cittadino nelle immediate vicinanze.
“Sembra di essere in una località marittima. – ha sostenuto la stessa Fondazione Palazzo Coronini Cronberg – Ovviamente non siamo noi a dare da mangiare a questi gabbiani, si tratta di una signora che ogni giorno, intorno alle ore 13, si dirige in via della scala (in prossimità dell’entrata posteriore dello storico Palazzo) con il suo mezzo di color rosso e deposita scarti alimentari al suolo per nutrire centinaia e centinaia di gabbiani che ormai riescono a riconoscerla e la attendono sul tetto della struttura“.
Questa azione per certi versi folle, è infatti doveroso ricordare che nutrendo i gabbiani si corre il rischio di ricevere sanzioni fino a 500 euro, viene ripetuta giornalmente, senza alcun giudizio o timore nei confronti delle innumerevoli sanzioni già ricevute, anche in prossimità della già citata rotonda di Sant’Andrea.
Si invita pertanto la cittadinanza a non seguire questo pessimo esempio.

Per quanto quest’azione possa essere altruistica, nutrendoli non si fa loro del bene. Come ogni animale devono seguire una specifica alimentazione (prevalentemente pesci, crostacei, anellidi, molluschi, insetti e rispettive larve) e non rispettandola si mette a forte rischio la loro sopravvivenza.
Altro aspetto da non trascurare è ovviamente quello legato all’ecosistema, la presenza dei gabbiani nella catena alimentare locale compromette senza alcun dubbio la sopravvivenza di altre specie più deboli che, senza un intervento immediato e tangibile di qualche ente specializzato, rischiano di scomparire definitivamente.

[a.f.]

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