17.07.2023 – 08.30 – In un periodo storico in cui le questioni ambientali e, in particolare, la mobilità sostenibile sono diventati ormai di vitale importanza, aspetto reso finalmente possibile grazie alle lodevoli campagne di sensibilizzazione verso cittadini e istituzioni, grandi investimenti economici coinvolgono sempre più questo settore al fine di garantire un abbassamento progressivo delle emissioni di CO2.
In tal senso anche l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, guidata in quest’ambito dall’assessore alle Infrastrutture Cristina Amirante, sta apportando ormai da diversi anni tutta una serie di provvedimenti per potenziare la mobilità sostenibile, i percorsi ciclabili su tutti, senza tuttavia dimenticare la valorizzazione del territorio.
“La Regione manterrà la regia di tutte le iniziative di potenziamento delle piste ciclabili del Friuli Venezia Giulia. – ha dichiarato Amirante in occasione del Consiglio regionale – In quest’ottica l’amministrazione sta seguendo con attenzione anche lo sviluppo degli interventi di completamento della Ciclovia dell’Isonzo FVG5, un’opera di grande rilievo soprattutto in vista dell’evento Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura 2025“.
Ciclovia dell’Isonzo FVG5 è un progetto fortemente attrattivo, esso è un percorso molto suggestivo che pone le sue fondamenta nella funzionalità, il tragitto possiede difatti anche spiccata funzione logistica grazie all’ottima rete di collegamenti tra Gorizia (punto di partenza del percorso), il Laghetto di Farra d’Isonzo, il centro abitato di Gradisca, Sagrado, San Pier, Pieris e, infine, il Villaggio Punta Sdobba e le Foci dell’Isonzo, luoghi immersi nella straordinaria Riserva Naturale regionale (proseguendo con la FVG-2 si può poi raggiungere addirittura Grado).
“La ciclovia dell’Isonzo FVG5 – ha ricordato Amirante – è parte della Rete delle ciclovie di interesse regionale (Recir) che, ai sensi della legge regionale 8 del 2018, è parte integrante del sistema stradale del Friuli Venezia Giulia“.
“Il tratto di ciclovia dalle foci del fiume Isonzo fino al ponte di Gradisca – ha evidenziato l’assessore – è oggetto di una delegazione amministrativa interorganica affidata a Friuli Venezia Giulia Strade spa, mentre l’adeguamento della rimanente parte, fino alla città di Gorizia, è attualmente a carico all’Edr di Gorizia“.
“Per quanto riguarda FVG Strade, – ha spiegato brevemente l’assessore Amirante – la Regione, nell’ambito della propria partecipazione al progetto Adrioncycletour, ha ritenuto prioritario l’intervento di completamento e di messa in sicurezza della FVG5, percorso che, collegando la FVG2 Ciclovia del Mare Adriatico all’entroterra regionale, risulta di particolare rilievo transfrontaliero in vista di GO!2025“.
Spetteranno dunque alla Regione tutti gli interventi che riguarderanno la realizzazione della pista ciclabile Gorizia – Grado, del tratto da San Canzian d’Isonzo a Turriaco (per quest’ultimo è già disponibile il progetto definitivo che vale oltre un milione di euro) e il completamento dei rimanenti tratti della Ciclovia dell’Isonzo FVG5 nei Comuni di Staranzano, San Canzian d’Isonzo, Turriaco, San Pier d’Isonzo e Fogliano-Redipuglia (iniziativa che, nello specifico, servirà a dare continuità al percorso e avrà un costo pari a 942.279 euro).
Sarà invece di competenza dell’Edr di Gorizia, ente delegato dai rispettivi comuni, la realizzazione dei tratti FVG5 tra Gradisca d’Isonzo e Gorizia e FVG5/A tra Gradisca d’Isonzo e Cormons.
“L’Edr ha commissionato ai progettisti incaricati l’aggiornamento degli elaborati tecnici, compreso l’adeguamento dei prezzi del progetto definitivo dell’opera e con la rideterminazione delle spese ivi connesse è stato calcolato – ha concluso infine Amirante – un quadro economico complessivo di 2 milioni e 600mila euro per la FVG5 e 1 milione 750mila euro per la FVG5/A. L’urgenza di intervenire con legge di assestamento è peraltro dovuta proprio alla volontà della Giunta di concludere gli interventi in tempo per garantire la fruizione dei relativi percorsi entro il 2025“.
Il progetto generale della Regione, iniziativa che comprende come detto finalità turistiche e logistiche, ha dunque coinvolto diverse realtà comunali che, capendo l’importanza e le possibilità legate all’iniziativa, non hanno dunque esitato a prenderne parte.
“Per quanto riguarda Gorizia, il discorso della ciclabilità programmato dalla Regione – ha dichiarato l’assessore comunale di Gorizia Francesco del Sordi – si associa ovviamente alla progettazione curata dal GECT. Con l’ausilio della loro pianificazione abbiamo portato avanti negli anni un sistema di ciclabili a ridosso del confine, una serie di tragitti che intersecano più volte la frontiera andando così a coinvolgere i tre comuni del GECT: Gorizia, Nova Gorica e San Pietro“.
Il breve colloquio con l’assessore cittadino ha poi fatto emergere nuovamente l’importanza della mobilità alternativa, concetto inteso in senso lato e non solo dal punto di vista turistico. Focalizzandosi appunto sulla mobilità alternativa, la Regione prima, organizzatrice generale e coordinatrice dei vari comuni, e il Comune di Gorizia poi, intervenuto nel suo piccolo dando vita a una rete cittadina di tutto rispetto (una parte del suo tragitto è infatti compresa nella Ciclovia dell’Isonzo FVG5), hanno realizzato una progettualità vincente che, entro il 2025, dovrebbe concretizzarsi a pieno.
“In vista del 2025, l’amministrazione comunale sta invece lavorando al fine di incrementare l’offerta di servizi destinati ai cittadini, il tutto mantenendo ovviamente una visione attenta ai turisti. – ha aggiunto l’assessore del Sordi – Stiamo ad esempio lavorando sull’istallazione di ulteriori punti di ricarica per i veicoli elettrici e su una rete di bike sharing transfrontaliera“.
“Tra i progetti futuri rientra poi sicuramente la realizzazione di un collegamento ciclabile verso il nuovo Parco della Valletta del Corno e di una nuova area sosta Camper, – ha concluso speranzoso l’assessore – avere un sito moderno e attrezzato in città permetterebbe a questo nuovo genere di turisti, sempre più numerosi negli ultimi anni, di soffermarsi nella nuova area e di proseguire la loro visita in città proprio in bicicletta”.
[a.f.]