25.09.2023 – 08.30 – Continua la lenta discesa dei lavoratori nel Friuli Venezia Giulia, un riflesso della generale recessione in atto in Europa, col suo cuore in Germania. Gli occupati sono infatti calati nel primo semestre 2023 dell’1,4% a confronto con il 2022. Se è vero che calano i disoccupati – un dato apparentemente positivo – è altrettanto vero che risalgono gli inattivi (+2,1%); cioè sempre più soggetti, per disabilità fisiche, cognitive, per ragioni di studio o ancora perchè semplicemente convinti dell’impossibilità di trovare lavoro, rinunciano attivamente alla ricerca di un impiego. I dati Istat, rielaborati dall’Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del lavoro FVG, rilevano un calo massiccio nell’industria giuliana e friulana con un -7,6%; inoltre accusa una forte riduzione il settore ristorativo-alberghiero, con un -6,7%. Parziale rialzo, infine, per l’edilizia, con un +4,1%. In generale gli analisti hanno osservato come la produzione industriale sia rallentata e vi sia stato un correlato calo dell’export, con un -9,7%. A livello di contrattualistica appare in netto calo l’occupazione dipendente, con un -2,3%. Vi è inoltre un rallentamento cospicuo nell’ambito delle assunzioni a tempo indeterminato.
Guardando, infine, al divario di genere nell’ambito dell’occupazione il gap è pari al 13,7%; risulta un 75,7% (+2% sul primo trimestre) e un 62% per l’occupazione femminile (-0,8%). Statistiche leggermente superiori alla media nazionale, ma dove la differenza in campo lavorativo rimane comunque macroscopica.
di Zeno Saracino