05.10.2023 – 08.00 – Nella sala Conferenze di Palazzo de Bassa, edificio riconosciuto abitualmente dalla cittadinanza come Casa dello Studente, è stato presentato stamane, dalle ore 9 alle 13 dinanzi a un pubblico delle migliori occasioni, il convegno “Transizione ecologica ed energetica: opportunità e strumenti per le imprese”.
Ad aprire l’interessante ed esauriente incontro, suddiviso dagli organizzatori in tre topic principali, un breve dibattito presentato dal presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, e arricchito dagli interventi e dai tradizionali saluti istituzionali del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, dal presidente della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin, dal vice presidente vicario della Cassa Rurale FVG Gorizia, Umberto Martinuzzi, e dall’assessore alle Attività Produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini.
”È servita purtroppo una crisi energetica notevole per renderci conto e mobilitarci al meglio su un tema così importante. – ha dichiarato in apertura Antonio Paoletti – Nonostante questo, il sistema nazionale delle Camere di Commercio ha dato vita al progetto Transizione energetica, un’iniziativa nata per supportare le imprese del territorio nella realizzazione di progetti per la transizione ecologica, l’efficientamento energetico e lo sviluppo di modelli innovativi di produzione e consumo dell’energia”.
“Quello che intendiamo fare oggi, e mi fa molto piacere vedere anche dei giovani in sala – ha proseguito ancora Paoletti facendo chiaramente riferimento ai ragazzi della classe quinta indirizzo elettronica dell’ISIS Galilei Fermi Pacassi accompagnati dal professor David Paterni – è sensibilizzare cittadini e aziende su un tema fondamentale per il presente e il futuro”.
A confermare e integrare quanto detto dal presidente Paoletti è poi intervenuto il sindaco Rodolfo Ziberna: “Quella di oggi non è prettamente una riunione tecnica, ma si tratta di un incontro volto a trasmettere questo messaggio di stretta attualità”.
“Passare all’energia green non significa soltanto fornire servizi innovativi, economici ed efficienti, – ha proseguito ancora il primo cittadino – ma significa anche creare posti di lavoro e, soprattutto, tutelare notevolmente la salute di tutti i cittadini. Una delle obiezioni principali è: ‘ma quanto incide il nostro intervento nell’ambito globale?’ Certo il nostro piccolo apporto incide poco a livello globale, ma se associato ad altri macro interventi esso può davvero fare la differenza”.
Completamente allineata alle dichiarazioni precedenti anche la Regione, ente che, rappresentato dalle parole dell’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini, ha voluto ricordare quanto sia vicino alle imprese nell’importante percorso della transizione energetica. “Questo processo – ha ricordato dunque l’assessore Bini – deve essere intrapreso da tutto il mondo, solo così si potrà ottenere il benessere collettivo”.
Presenti alla prima fase introduttiva anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Alberto Bergamin, e il vice presidente vicario della Cassa Rurale Friuli Venezia Giulia, Umberto Martinuzzi.
Lo stesso presidente Bergamin ha voluto ricordare che “La fondazione Carigo guarda principalmente all’aspetto sociale, all’informazione e alla trasmissione di tematiche di questa rilevanza. Nello specifico, l’obiettivo della fondazione è sensibilizzare in particolare le nuove generazioni, e per questo ringrazio i ragazzi presenti, e le rispettive famiglie”, mentre il vicepresidente Martinuzzi, ricordando le origini goriziane della banca, ha rimarcato il notevole interesse della Cassa Rurale FVG verso il territorio.
Una volta ultimata la fase inaugurale, il convegno è decisamente entrato nel vivo con la trattazione del primo importante topic: “Le Comunità Energetiche Rinnovabili, un caso concreto sul territorio”.
Una tematica che, per essere compresa al meglio, è stata trattata partendo dall’aspetto prettamente teorico e progettuale, trattato da Alessandra Motz (ricercatrice dell’Università della Svizzera italiana e socia fondatrice di Energia nostra), a quello più pratico, spiegato invece dagli interventi di Marco Bressan, general manager della Eddi Bressan, e Paolo Manià, responsabile esercizio e telegestione energia elettrica di AcegasApsAmga.
Dapprima, un po’ come accaduto nell’appuntamento di sensibilizzazione verso le comunità energetiche del 21 luglio scorso, la dottoressa Motz ha ricordato l’importanza della transizione energetica, necessaria in virtù della crescita esponenziale di emissioni di gas serra, come mezzo per sventare e/o ridurre gli ingenti danni legati agli eventi climatici estremi, anch’essi in forte ascesa. “La transizione energetica ha costi decisamente notevoli, ma ignorare il problema ci porterà in futuro a pagare costi ben più cari – ha rimarcato ancora Alessandra Motz.
Decisamente interessante è stata poi la riflessione e il parallelismo tra rinnovabile e bello, ciò che rinnovabile, pale eoliche e pannelli solari su tutti, non è sempre bello perché la loro installazione implica spesso un danneggiamento importante del paesaggio.
Per evitare il danneggiamento del paesaggio è pertanto necessario intraprendere un nuovo percorso, quello caratterizzato dalle comunità energetiche.
Queste comunità sono dei soggetti giuridici no – profit che ricevono una quantità di incentivi in base al consumo e alla condivisione. Maggiore sarà l’energia condivisa, maggiori saranno gli incentivi.
Per i membri, vedremo in seguito di chi si tratta, il beneficio economico è dato dall’incentivo che la comunità riceve proporzionalmente all’energia immessa in rete ed autoconsumata. Ogni kWh prodotto e consumato dai membri della comunità riceve un incentivo economico redistribuito a tutti i membri secondo criteri liberamente condivisi.
Ogni comunità energetica è composta da tre diverse tipologie di membri: i Producer, i Consumer e i Prosumer.
I Producer sono coloro che sono proprietari di un impianto di energia rinnovabile ma non usufruiscono dell’energia prodotta.
I Consumer sono invece coloro che beneficiano dell’energia prodotta pur non possedendo alcun impianto di energia rinnovabile.
I Prosumer sono infine coloro che possiedono gli impianti e beneficiano dell’energia prodotta.
Anche le comunità energetiche, come ogni genere di organizzazione, sono caratterizzate da alcune regole fondamentali. Una di queste è legata al numero minimo di partecipanti, una comunità energetica funzionante deve essere formata da almeno due membri (comunità di piccole dimensioni, essendo appunto più facili da gestire e amministrare, sarebbero l’ideale per capire le potenzialità future di un progetto di questa portata).
È poi doveroso ricordare che per accedere alle tariffe incentivanti l’impianto deve essere realizzato successivamente al 15 dicembre 2021, o precedentemente con limite di potenza al 30%, e che ogni singolo partecipante manterrà inalterati i suoi diritti di consumatore finale, resterà pertanto valido il suo contratto con il gestore dell’energia, e potrà entrare e uscire dalla comunità energetica secondo le regole definite dai partecipanti alla stessa.
Terminata la carrellata teorica introduttiva curata dalla dottoressa Motz, ha preso poi parola Marco Bressan, general manager della Eddi Bressan che, in quanto tale, ha dichiarato: “Fino al 2020 i costi energetici erano veramente bassi, questo aspetto non ha fatto scattare il campanello d’allarme in molti imprenditori che, da tre anni a questa parte, si sono trovati ad affrontare costi energetici notevoli“.
A tal proposito il general manager Marco Bressan ha dunque evidenziato i principali vantaggi della comunità energetica di cui è co fondatore insieme alla dottoressa Motz, Energia Nostra di Cormons, e i migliori accorgimenti da attuare per effettuare una buona transizione energetica, partendo innanzitutto dal riutilizzo, da una riduzione dei consumi e da un riciclo di alcuni materiali, sino ad arrivare all’ideale di compensazione della CO2, iniziativa nata appunto per compensare le emissioni delle aziende con la piantumazione di alcuni boschi controllati.
A chiudere il primo macroargomento è stato invece Paolo Manià, responsabile esercizio e telegestione energia elettrica di AcegasApsAmga, con l’intervento “Il piano di sviluppo della rete elettrica per accelerare la transizione energetica”.
[a.f.]