05.01.2024 – 13.40 – Uno degli aspetti che rendono davvero unico il Friuli Venezia Giulia è, nonostante una dimensione territoriale alquanto ridotta, la grande varietà di culture e tradizioni popolari presenti nel territorio. Proprio per questo, a un mese esatto di distanza, dalla montagna al mare possiamo trovare rievocazioni folkloristiche magiche e tenebrose cariche di simbolismo, come i Krampus, demoni che invadono le città dell’entroterra friulano alla vigilia della Festa di San Nicola (celebrati in particolare a Tarvisio, Pontebba e Malborghetto Valbruna), o le Varvuole, streghe che alla vigilia dell’Epifania raggiungono Grado a bordo dello loro tradizionali “batele” (tipiche imbarcazioni lagunari).
Proprio come i Krampus, ogni anno, il 5 gennaio, queste tenebrose figure femminili vestite con cappotti di rete e caratterizzate da capelli di fil di ferro, gambe di legno, lunghi denti appuntiti e occhi di infuocati, raggiungono il centro di Grado tra grida agghiaccianti e balli per portare via i bambini cattivi della città.
Secondo la tradizione, i cittadini, una volta avvisati dall’araldo, si chiudevano in casa strofinando l’aglio sugli infissi metallici e versando acqua santa negli angoli della casa. Come molte tradizioni popolari, anche quella delle Varvuole di Grado trae le proprie origini da alcuni trascorsi storici, essa è riconducibile infatti al tempo delle scorrerie degli Uscocchi, pirati provenienti dalla Dalmazia che si riversavano sulle coste adriatiche per sfuggire all’avanzata dei Turchi, contro i quali combatterono ferocemente.
Come riportato dalla pagina ufficiale della città di Grado, gli Uscocchi “erano pirati straccioni, ma formidabili guerrieri, spesso assoldati dagli austriaci, bardati con paradenti di ferro, gambali di legno e vestiti con ampie gonne alla moda turca, indumenti che influenzarono la fantasia popolare fino a trasformarli nelle streghe marine denominate Varvuole”.
Come già accaduto per altri avvenimenti durante queste festività natalizie, l’arrivo delle Varvuole è stato dunque anticipato alle ore 17.15 a causa del meteo sfavorevole previsto per la serata odierna a Grado.
Dopo il temibile sbarco presso il Porto Mandracchio, seguiranno un piccolo intervento teatrale in campiello Porta Grande e, un quarto d’ora più tardi, sarà invece il coro ad aprire la festa in Campo dei Patriarchi.
Una festa post-spettacolo è attesa infine, tempo permettendo, in piazza Biagio Marin.
[a.f.]