06.08.2024 – 12.11 – Gorizia, città divisa a metà nel 1947 tra Italia e Slovenia, è oramai alle battute finali per fondersi definitivamente insieme alla città di Nova Gorica, le due cittadine scelte per fungere da rappresentanti nel 2025 come capitale europea della cultura. Ed è proprio un articolo del The Guardian a riportalo: queste due città, separate alla fine della seconda guerra mondiale tra l’Italia post-Mussolini e la Jugoslavia comunista, si ritroveranno per celebrare quello che è un ricchissimo patrimonio comune, con un programma di eventi che mescolerà musica, danza, arte, teatro, cinema, sport, moda, ecologia e cucina. La storia di Gorizia, e con lei la sua divisione alla fine della seconda guerra mondiale, ha sempre ricevuto poca attenzione dei media. Motivo per il quale, dal mese di febbraio 2025, è stato pensato un programma molto ambizioso, composto da ben 600 eventi, che sarà tutto concentrato riguardo la tematica, denominata proprio “senza confini” per l’occasione.
Una speranza, quella di poter creare una nuova identità, unica ed omogenea per le due città, che è stata espressa dall’organizzatrice ufficiale del Gect Go 2025, Romina Kocina. L’inaugurazione ufficiale dell’evento avverrà in giornata sabato 8 febbraio, e vedrà l’insorgere di una grande festa nella simbolica Piazza della Transalpina, momentaneamente ancora divisa in due: una parte nella Nova Gorica slovena, e l’altra metà nella Gorizia italiana. Un unione che vuole rappresentare un’eredità che sia duratura, e che viene citata dal regista goriziano Matteo Oleotto, sottolineando proprio la concezione dei locali che, incrociandosi continuamente senza mai pensare al ‘confine’ che li divide, hanno sempre visto le due città come una singola, e non due entità divise.
Gorizia è una città affascinante che seduce dal primo momento, con una Via Rastello fiancheggiata da palazzi e boutique, un tempo il fulcro commerciale di quella che gli Asburgo chiamavano “la Nizza d’Austria“. Nonostante molti negozi siano in questo momento chiusi o in vendita, alcune iniziative vogliono proprio dimostrare come le persone stiano effettivamente iniziando a contare su un possibile futuro effetto ‘capitale della cultura’. Tra le tante, quella di Casa Krainer, che ospita mostre d’arte temporanee. A Nova Gorica invece, i contrasti sono immediati. Creata 75 anni fa come utopia socialista, il ritratto che ne fuoriesce è quello di una città-giardino proprio di colore verde, piena di giovani studenti, ispirata a Le Corbusier, con appartamenti moderni, viali dritti, teatri comunali e sale espositive, ma nessuna chiesa fino alla disgregazione della Jugoslavia.
Gli sloveni attraversano inevitabilmente la realtà di Gorizia per storia, cultura e cibo, mentre gli italiani si dirigono a Nova Gorica per la vita all’aria aperta, con il fiume Isonzo, una ‘location’ perfetta per attività come kayak e rafting, e con una campagna circostante che è ideale per il ciclismo e le escursioni. La sera, Nova Gorica offre pub di birra artigianale e bar musicali, ma per assaporare la cucina tradizionale, i ristoranti di Vecchia Gorizia sul lato italiano sono imperdibili, come il Rosenbar o l’Antica Osteria al Sabotino. Insomma, tanti a scalpitare per l’evento in arrivo. Non resta che attendere il nuovo anno!
[n.m]