11.10.24 – 14:30 – Il bene primario dell’acqua si sta a poco a poco trasformando in un bene raro. Il cambiamento climatico, lo spreco, l’inquinamento, i conflitti e la centralità di essa nelle relazioni internazionali, contribuiscono a rendere il pianeta un luogo sempre più arido e carente del suo fluido vitale.
Il Festival dell’Acqua di Staranzano, che per la sua terza edizione si svolgerà tra il 22 e 25 maggio 2025, intende “raccontare” l’acqua e proporre talk e riflessioni sulle tante tematiche collegate alle risorse idriche con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere nella comunità un messaggio di rispetto e cura del bene più prezioso che l’umanità possieda.
Molte, dunque, le attività proposte, tra spettacoli, mostre, dibattiti e laboratori, utilizzando linguaggi diversi che possano arrivare ad un pubblico il più vasto possibile, soprattutto alle nuove generazioni.
Una narrazione liquida che possa scorrere in varie declinazioni di carattere storico, scientifico, ambientale, geopolitico e artistico.
Tra le anteprime comprese nel circuito del Festival, nella serata di ieri, 10 ottobre 2024, l’auditorium del Museo Revoltelladi Trieste ha ospitato l’attore Paolo Rossi, impegnato nella lettura di un testo di Calvino inerente proprio all’acqua.
Si tratta, infatti, della prefazione ad un volume tecnico dal titolo “Acquedotti ieri e oggi” del 1976 che fu commissionata allo stesso Calvino sotto forma di racconto. L’opera affronta il complesso e grave stato degli acquedotti italiani che già all’epoca sì stava verificando nel Paese. Con la sua introduzione, Calvino volle trasmettere il messaggio di non trascurare l’acqua e di non considerarla una risorsa scontata. Una riflessione accurata che mescola il linguaggio poetico con quello tecnico, nella quale il protagonista, dal sentirsi “onnipotente e padrone dell’acqua“, si rende conto di essere dipendente delle “rubinetterie“.
Nella sua performance, Paolo Rossi ha inserito momenti di improvvisazione di stampo cabarettistico senza con questo togliere l’importanza dovuta alla tematica.
“Per me il teatro è come l’acqua, è vitale e fluido, si adatta al luogo in cui viene versato ed è dappertutto”, ha confessato l’artista monfalconese.
Il prossimo appuntamento delle anteprime si svolgerà domenica 13 ottobre a Villa Manin, nell’ambito del progetto‘T3rza Terra’ durante il quale l’artista Michelangelo Pistoletto sarà ospite in un panel di studio e divulgazione dedicato all’acqua.
Tutto gli eventi della manifestazione – ancora in fase di programmazione ufficiale – sono ad ingresso libero, a cui è consigliata la prenotazione online.
Il Festival dell’Acqua di Staranzano possiede il patrocinio della Camera di Commercio Venezia Giulia, del comune di Trieste e Gorizia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, in collaborazione con il Comune di Gradisca d’Isonzo, il Comune di Ronchi dei Legionari, la Biblioteca Comunale “Sandro Pertini”, e il Comune di Turriaco.
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