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domenica, 12 Ottobre 2025

NoiSiamoLeScuole, il progetto PNRR ricostruisce due istituti in provincia di Gorizia

12.10.2024 – 07:30 – Si chiama NoiSiamoLeScuole il progetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito in cui la didattica e l’infrastruttura scolastica si intrecciano con il PNRR, il colossale piano di investimenti pubblici europeo nato in risposta alla crisi pandemica. Un disegno di edilizia educativa che arriva anche in provincia di Gorizia, dove promuove la ricostruzione di due scuole che è stata immortalata in altrettanti video-racconti oggi disponibili per il pubblico. Si tratta della scuola “Dante Alighieri” di Gradisca d’Isonzo e della scuola “Amelio Cuzzi” di Monfalcone, che rientrano tra i 212 istituti selezionati in tutto il paese per beneficiare della linea di investimento PNRR dedicata costruzione nuovi plessi sicuri, inclusivi, innovativi e altamente sostenibili. Come da linea programmatica del piano NoiSiamoLeScuole, gli edifici saranno ricostruiti tramite un’azione di “sostituzione edilizia” rispettando specifici criteri in termini di sostenibilità, apertura al territorio e capacità di accogliere una didattica innovativa. Il completamento degli interventi è previsto entro il 2026.

La scuola primaria “Dante Alighieri” di Gradisca d’Isonzo – NoiSiamoLeScuole

Il progetto della nuova primaria “Dante Alighieri”, che sarà realizzata grazie ai fondi PNRR nel comune di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, prevede la costruzione di un edificio di circa 2.400 metri quadrati distribuiti su due piani, con undici aule didattiche per le attività frontali e quattro laboratori di scienze, informatica, musica e arte. Ma non sarà solo un luogo di studio: “Nella nuova scuola – spiega, infatti, la Dirigente Scolastica, Luisa Zappa – ci saranno anche spazi che potranno essere aperti al territorio. Sono previsti una sala conferenze e una agorà esterna che potrà essere utilizzata anche dalla cittadinanza, oltre a un campo sportivo all’aperto, una palestra e la mensa, che sono parte essenziale delle attività didattiche di una scuola primaria”.

Molta attenzione è stata posta anche allo spazio esterno, come richiesto dai pedagogisti che hanno collaborato al progetto. “Una caratteristica importante – sottolinea l’architetto, Giuseppe Colucci – è quella di aver previsto al primo piano dei giardini pensili e sul tetto degli spazi per realizzare degli orti e dei percorsi sensoriali”. “Quello che mi ha colpito di più del progetto – ha aggiunto Elisa Fiaschi, docente della scuola – è proprio questa attenzione al lavoro, anche attivo, nei giardini e sul tetto, dove sarà possibile fare lezione all’aperto e camminare”.

 

La scuola primaria Amelio Cuzzi di Monfalcone – NoiSiamoLeScuole

Anche la vecchia scuola primaria Amelio Cuzzi di Monfalcone, sempre in provincia di Gorizia e risalente agli Anni ’60, sarà ricostruita in modo innovativo, sostenibile e con spazi nuovi dove i bambini possano formarsi in sicurezza. “La vecchia scuola è stata una struttura storica di questo quartiere – spiega Tiziana Maioretto, Assessore Pari Opportunità del Comune di Monfalcone -, però non rispondeva più ai criteri di sicurezza. E in più gli spazi non erano adeguati alle esigenze didattiche della scuola attuale”.Il nuovo edificio, che si svilupperà su due livelli e che ospiterà 300 alunni, dal punto di vista tecnico rispetterà i caratteri della bioedilizia, con meno calcestruzzo possibile. “La fondazione è l’unica parte vera e propria realizzata con questo materiale – racconta l’architetto Emiliano Mazzarotto -, mentre tutte le parti in elevazione verranno realizzate in legno.

Ogni aula, poi, si affaccerà su un grande spazio libero di gioco grazie a delle terrazze che mettono in comunicazione coppie di ambienti. Al piano terra, questo stesso grande spazio di interconnessione potrà essere utilizzato come mensa o come auditorium”.Il progetto punta a creare ambienti grandi, adeguati alle nuove metodologie didattiche e alle attività laboratoriali, ma soprattutto più inclusivi. “Dalla nuova scuola ci aspettiamo spazi per poter accogliere una didattica innovativa – dice la docente Roberta Frascarelli – e soprattutto che possano essere anche inclusivi per i ragazzi con disabilità, non soltanto fisica. Che permettano, cioè, attività di inclusione a tutto tondo per tutte la diversità che noi accogliamo”

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