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sabato, 6 Settembre 2025

Il Comune di Monfalcone chiede al Prefetto più sicurezza

14.01.2025 – 09:10 – In un incontro avvenuto nei giorni scorsi, i rappresentanti del Comune di Monfalcone, con il vice sindaco reggente Antonio Garritani e l’on. Anna Maria Cisint, hanno incontrato il neo Prefetto di Gorizia Ester Fedullo nella riunione del Comitato provinciale dedicato alla sicurezza e all’ordine pubblico riguardanti il territorio. All’incontro hanno preso parte anche il Questore, Luigi Di Ruscio, e i comandanti delle diverse autorità di sicurezza.

I rappresentanti del Comune hanno illustrato la situazione locale e le esigenze che emergono in considerazione del fatto che il territorio di Monfalcone rappresenta la realtà più dinamica e forse più complessa della regione e del fatto che l’azione sistematica di presidio e controllo portata avanti in questi anni sta facendo emergere nuovi fenomeni, non solo quelli legati alle  scorrerie e ai vandalismi di gruppi giovanili, ma soprattutto un insieme di azioni di illegalità e spesso di violenza collegate alla forte presenza islamica, relative anche a fatti di droga e terrorismo e a fenomeni che si s’intrecciano con il sistema produttivo di Fincantieri, che vanno dalle estorsioni, al caporalato, all’evasioni fiscali negli affitti.

L’incontro, molto positivo, ha evidenziato una serie di interventi già pianificati ed è servito anche a definire una strategia comune in previsione della visita che il sottosegretario all’Interno Molteni effettuerà il prossimo 30 gennaio, avendo accolto una sollecitazione in tal senso dell’on. Cisint. Peraltro, il Comune – che nell’occasione ha consegnato da parte di Garritani un primo promemoria al nuovo Prefetto – si farà carico di riassumere in un documento le questioni esaminate durante la riunione e sulle quali c’è stata una piena condivisione di vedute da parte di tutti i partecipanti.

Obiettivo di fondo è quello del significativo potenziamento degli organi dei diversi corpi impegnati nel territorio che va gestito – ha sottolineato in particolare l’on Cisint – incrementando il personale indipendentemente da quello necessario, e da non sguarnire, previsto per i controlli di Schengen e il CPR di Gradisca, proprio in considerazione della specifica complessità del territorio monfalconese, sia dal punto di vista economico, sia demografico e sociale, sia per la sua posizione. Anche il Questore e i Comandanti di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza hanno condiviso questa impostazione al fine di assicurare un adeguato presidio per una copertura nell’intero arco giornaliero, come indicato dal Comune. Da parte dei rappresentanti delle autorità di sicurezza sono state anche evidenziate le indagini in corso che hanno portato già a provvedimenti nei confronti dei responsabili degli ultimi fatti di violenza, così come sono in corso indagini rispetto a vicende legate alla droga. Il vicesindaco Garritani ha espresso l’apprezzamento per il fatto che dopo i recenti fatti di cronaca che hanno visto protagonisti gruppi di giovani, sia stata posizionata nel centro cittadino la Stazione mobile, che da quanto emerso nell’incontro non dovrebbe avere carattere episodico o occasionale.

A sua volta l’on Cisint ha fatto un’analisi dell’evoluzione in tema di ordine pubblico negli ultimi 7 anni a Monfalcone, dove è stato attivato un presidio strutturato e organizzato da parte della Polizia locale un servizio di videosorveglianza avanzato, preso a modello da altri Comuni.  “L’aver avviato un’azione di rispetto della legalità, a partire dalle norme urbanistiche – ha rilevato Cisint – sta facendo emergere una realtà preoccupante, sia per il diffondersi dei rischi di ordine pubblico e terrorismo connessi al radicalismo islamico e all’applicazione della Sharia in contrasto con l’ordinamento italiano, sia di fenomeni di illegalità che richiedono la riattivazione di un Protocollo di legalità con Fincantieri. Rientrano fra questi i casi di evasione fiscale legata agli affitti abusivi per gli stranieri e tutte quelle situazioni ormai non più episodiche che vanno dalle estorsioni al caporalato, alla falsificazione del corsi per gli attestati alla sicurezza. Questa realtà sociale richiede il potenziamento dell’organico delle Forze di Polizia e un impegno specifico per contrastare ogni possibile degrado e le tensioni alimentate dalle frange radicali islamizzate e dalla rilevante presenza di stranieri, prevedendo procedure di respingimento non solo gli immigrati irregolari, ma verso chiunque non rispetti le nostre leggi e rappresenti un pericolo generale per la sicurezza pubblica”.

(cs – p.p.)

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