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sabato, 6 Settembre 2025

La Rete Internazionale Antifascista condanna l’incidente alla Foiba di Basovizza

11.02.2025 – 11:45 – La Rete Internazionale Antifascista, tramite una nota firmata dal presidente Jadranka Šturm, condanna fermamente l’incidente avvenuto presso il monumento della Foiba di Basovizza. La Rete Internazionale Antifascista, fondata a dicembre 2024, riunisce membri provenienti da Slovenia, Italia e Croazia al fine di costruire una comunità internazionale attiva di difensori dei valori antifascisti, collegare il passato con il presente, affinché l’umanità non dimentichi gli orrori del fascismo, del nazismo e di altri sistemi totalitari, e promuovere la pace mondiale e la convivenza tra i popoli. La Rete intende inoltre sensibilizzare, attraverso azioni regolari nel Parlamento Europeo e nelle istituzioni ONU, sul pericolo della rinascita del fascismo. Come prima azione pubblica, la Rete sta promuovendo una petizione contro la conferma della cittadinanza onoraria a Mussolini e l’accoglienza della X Mas a Gorizia, in totale contrasto con lo spirito di GO!2025.

La nota sulla Foiba di Basovizza e sul Giorno del Ricordo:

La Rete Internazionale Antifascista condanna fermamente l’incidente avvenuto presso il monumento della foiba di Basovizza. L’atto vandalico, che rivela la debolezza dei suoi esecutori, è totalmente estraneo ai valori che si concretizzano nelle immediate vicinanze attraverso il progetto della Capitale Europea della Cultura Nova Gorica-Gorizia. Contemporaneamente, la Rete osserva con preoccupazione il sistematico stravolgimento dei fatti storici e il loro utilizzo strumentale a fini politici, particolarmente durante il Giorno del Ricordo. In questa ricorrenza, infatti, la storia viene presentata decontestualizzata, omettendo completamente la violenza fascista e gli orrori dell’occupazione italiana, dall’incendio del Narodni dom di Trieste nel 1920 fino alla capitolazione dell’Italia nel 1943.

È particolarmente allarmante l’uso della foiba di Basovizza per costruire una narrazione storica di uccisioni di massa di italiani, nonostante i documenti internazionali smentiscano chiaramente tale versione. Constatiamo inoltre che la profanazione dei monumenti dedicati ai primi antifascisti d’Europa non riceve la stessa attenzione mediatica e condanna riservata ai monumenti che la Repubblica Italiana ha posto sul piedistallo della propria storia revisionata. Non accetteremo né il relativismo storico né la tolleranza delle falsità storiche. A tutela della verità storica e dei principi fondamentali della convivenza civile, continueremo a contrastare con fermezza simili azioni.

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