15.02.2025 – 18.37 – Il sacrario militare di Oslavia ha riaperto ufficialmente le sue porte. Dopo anni di chiusura e un importante intervento di restauro, il monumento che costudisce i resti di oltre 57mila caduti della Grande Guerra, torna finalmente accessibile al pubblico come un luogo di memoria e riflessione. Presenti alla cerimonia organizzata dall’esercito per la giornata di oggi, sabato 15 febbraio, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano e il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, assieme a numerosi sindaci del territorio.
“La riapertura del Sacrario di Oslavia ci ricorda che da qui siamo ripartiti per fare della nostra terra una terra di condivisione e inclusione – ha commentato l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari – Cerimonie come quella di oggi fanno sì che il ricordo diventi propositivo per la costruzione di un futuro migliore”. Un intervento di ripristino, quello del Sacrario, che ha riguardato il cancello e la scalinata principale, la ristrutturazione della campana Chiara, la conservazione di quattro pezzi di artiglieria e la riqualificazione delle aree verdi, soprattutto grazie al contributo dei giovani studenti dell’Istituto tecnico agrario “brianzoli” di Gradisca d’Isonzo. La cerimonia, organizzata dal Comando militare Esercito Friuli Venezia Giulia, prima del suo inizio, ha visto il Municipio di Gorizia ospitare con un collegamento la Brigata Pozzuolo del Friuli, attualmente impegnata in Libano nel presidio della pace. Un momento che ha segnato un passaggio carico di emozione, affermato anche dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna: “ In questa giornata così significativa per la cerimonia a Oslavia, in cui celebriamo il ricordo di tutti quegli eroi che hanno perso la vita per l’italianità delle nostre terre, ribadisco il ringraziamento per quello che state facendo.Siete sempre motivo di grande orgoglio per la città di Gorizia.”
“Qui sono conservati i resti di oltre 50mila persone– ha puntualizzato l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari – da questo luogo possiamo riscoprire la nostra identità storica e le grandi sofferenze del nostro territorio, per costruire un futuro diverso di condivisione”. Il ministro della Difesa Crosetto, firmando il Libro D’Onore del Comune di Gorizia, ha inoltre ribadito il valore simbolico del sacrario, delineandolo come “un ponte tra passato e futuro, che ci invita a custodire e trasmettere il valore della pace e della collaborazione”.
Inaugurato nel 1938 come luogo simbolo della Grande Guerra, il monumento del Sacrario continua a custodire le spoglie di decina di migliaia di soldati italiani e austroungarici, riaprendo al pubblico dopo un intervento di restauro condotto dall’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, e cofinanziato dall’Amministrazione regionale. La cerimonia si è poi conclusa con una funzione religiosa e la visita presso l’ossario.
[n.m]