15.04.2025 – 09:26 – A Gradisca d’Isonzo ritorna il Premio Sergio Scabar, giunto nel 2025 alla sua quinta edizione. Organizzato a Gradisca d’Isonzo dall’associazione Silver Age insieme a Stamperia Westerberg nell’ambito del Festival Fotografia Zero Pixel, si conferma come un appuntamento di rilievo per il panorama fotografico autoriale non solo del Friuli Venezia Giulia. Il premio che sarà consegnato a Ivan Piano è direttamente collegato a quanto l’artista napoletano aveva presentato alla mostra organizzata dal Festival Fotografia Zero Pixel un anno fa, l’immagine premiata che ha per titolo “Sweeter would be the death, if…” realizzata nel lontano 2019, quando l’orizzonte mondiale iniziava a farsi oscuro.
Poi sarebbe arrivata la grande pandemia, seguita da due guerre con migliaia di morti, distruzioni, torture e sequestri di donne e bambini. Questa fotografia apparentemente ha per soggetto un essere umano, scalzo e con gli occhi chiusi, seduto su una poltrona, accanto alla quale compare in tutto il suo nitore un teschio: è questo, il vero protagonista dell’immagine. Tutto il resto è buio, nero profondo: l’assenza di luce riporta alle opere di Sergio Scabar, dove l’autore usava metafore, allusioni, analogie, per raccontare i day after che sarebbero sopravvenuti. Sergio Scabar non ha mai fotografato teschi e uomini pensosi e ieratici quasi fossero personaggi dei quadri di Arturo Nathan. Si è fermato prima e ha rappresentato lumini, sudari, paludi avvolte nella nebbia del crepuscolo, oggetti della vita che fu di ogni giorno.
Ivan Piano ha superato questa soglia e nell’immagine che è stata premiata il suo discorso si fa esplicito, quasi provocatorio, come aveva già fatto nel 2021 nella mostra è l’ora del nostro morire realizzata in simbiosi con la fotografa e poetessa Ilaria Feoli. Nei sette spazi visivi tra loro connessi nelle parole e nelle fotografie, la serie inizia con leggerezza quasi coreografica e si conclude in una scenica presenza drammatica. «I versi enunciano e spiegano — ha scritto il critico Pippo Pappalardo — e le immagini cercano un ancoraggio che sembra risolversi in un teatro dell’assurdo, assai simile a quello di Jean Genet.» Anche in questo caso l’ambiguità dell’oscurità come nell’immagine premiata in questa rassegna triestina, agisce e innesca una serie di emozioni e interrogativi.
La giuria della quinta edizione del Premio Sergio Scabar è stata presieduta dal giornalista triestino Claudio Ernè, affiancato da personalità di spicco nel mondo della fotografia, tra cui Lucia Comuzzi, vedova di Sergio Scabar, il fotografo Ennio Demarin e il fotografo e curatore del Festival Massimiliano Muner.
Un Premio di rilievo internazionale – Il Premio Sergio Scabar, istituito nel 2020 per onorare la memoria di un grande fotografo italiano, che aveva fatto della sperimentazione e di un linguaggio personale le sue caratteristiche peculiari, celebra l’eccellenza artistica nella fotografia contemporanea. Nelle precedenti edizioni, il Premio ha riconosciuto il talento di fotografi da tutto il mondo: Davide Dionisio (Italia, 2019), Ellen Goodman (Stati Uniti d’America, 2020), Tomoko Nagakawa (Gran Bretagna, 2021), Enzo Tedeschi (Italia, 2022), oggi Ivan Piano (Italia, 2023).
Il Festival Fotografia Zero Pixel – Il Premio Sergio Scabar è parte integrante del Festival Fotografia Zero Pixel, una manifestazione unica dedicata alla fotografia analogica e ai linguaggi visivi contemporanei. Il Festival, noto per la sua attenzione ai temi della ricerca e sperimentazione artistica, si propone di esplorare il futuro della fotografia attraverso il recupero delle tecniche tradizionali. Nato per valorizzare il fascino intramontabile della pellicola e delle tecniche fotografiche tradizionali, il Festival si distingue per la sua attenzione a tematiche cruciali e l’innovazione artistica. Ogni anno, Fotografia Zero Pixel propone una serie di mostre, incontri, workshop e laboratori che attirano partecipanti e pubblico da tutta Europa, offrendo un palcoscenico privilegiato per artisti emergenti e affermati. Il Festival si impegna a creare un dialogo tra passato e futuro della fotografia, esplorando l’intersezione tra i metodi analogici e le moderne sperimentazioni. Non è solo un luogo per celebrare il mezzo fotografico, ma un laboratorio dinamico dove l’arte si intreccia con la ricerca tecnologica e culturale, ponendo l’accento sul valore della lentezza e della manualità in un’epoca dominata dalla velocità digitale. Maggiori dettagli sul programma del Premio Sergio Scabar 2025 e sul Festival Fotografia Zero Pixel saranno annunciati nelle prossime settimane. L’annuncio è stato dato lunedì 16 dicembre 2024 a Gradisca d’Isonzo nella Sala Consiliare, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Marco Zanolla che supporta l’iniziativa.
(cs)