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sabato, 6 Settembre 2025

Tra scienza ed arte, il Festival dell’Acqua di Staranzano arriva alla terza edizione

03.05.2025 – 18:58 – ‘We, the people, (‘noi, la comunità’), è lo slogan scelto per la terza edizione del festival dell’acqua di Staranzano, presentata oggi, che torna sotto forma di conferenze, laboratori, eventi espositivi e molto altro dal 22 al 25 maggio 2025. Nell’immagine in alto si può vedere, sulla destra, il quadro dell’artista Massimiliano Gosparini, realizzato durante la presentazione del festival. Proprio quest’opera sintetizza i valori del progetto, e da essa si può partire per descrivere il programma. C’è una foca che gioca a fare l’artista, mentre l’elemento umano è assente, perché la natura non ha bisogno dell’uomo per creare arte. Il simbolo taoista presente sul petto del pinguino è rappresentato da due pesci, che incarnano l’armonia tra il male e il bene presente in natura, l’acqua che dà vita e l’acqua che distrugge, la natura allo stesso tempo madre e matrigna, come diceva Leopardi. 

L’artista commenta l’opera dicendo che in natura ‘ci sono simboli che dovremmo saper tradurre e decifrare in maniera più intelligente’. Il festival, come manifestazione di divulgazione multidisciplinare, si ispira all’acqua per parlare dell’ambiente e la tutela del territorio, responsabilità di tutta la comunità. L’obiettivo degli incontri è informare e sensibilizzare più persone possibili sul tema della sostenibilità ambientale, facendo riferimento all’acqua come elemento naturale e risorsa primaria essenziale per l’uomo, ma sfruttata senza limiti e coscienza. 

L’idea del festival nasce proprio a Staranzano per il suo poliforme legame con l’acqua che tocca i territori circostanti: quella salata del Mar Adriatico, quella dolce del fiume Isonzo e l’acqua salmastra delle zone umide. La particolarità del festival si trova nel profondo dialogo tra scienza e cultura, dove la divulgazione scientifica si arricchisce con l’arte, raggiungendo un linguaggio universale. L’assessora alla Cultura Giuseppina Gambin, che curerà il ruolo dell’acqua nei miti classici, sottolinea come ‘il sapere umanistico e il sapere scientifico devono dialogare per affrontare la complessità del mondo contemporaneo’: infatti, oltre ad atti concreti per rispettare e migliorare il territorio, è necessario anche cambiare il rapporto che l’uomo ha con la natura, riconoscendosi parte del tutto, non padroni del tutto. 

Il festival parla dell’acqua guardando la realtà che circonda Staranzano, in particolare l’isola della Cona. Proprio su questa riserva naturale si è concentrato il progetto curato da Francesco Scarel, esperto di comunicazione tra arte e scienza. I ragazzi dell’Istituto BEM di Staranzano hanno realizzato, in collaborazione con Liminal Research ETS, diversi progetti di impaludamento di un’area appena acquistata dalla Riserva Naturale della foce dell’Isonzo. Questo, seppur sia un progetto iperlocale, è appoggiato da diverse realtà europee, attente alla cura dell’ambiente.

Lo sguardo del festival dell’acqua di Staranzano non è rivolto solo all’area locale, ma punta a un livello nazionale e internazionale, perché l’acqua è ‘un diritto umano, universale e fondamentale’ e come tale va protetto. L’assessora all’Ambiente Roberta Russi sottolinea gli appuntamenti del festival dedicati al cambiamento climatico nel mondo e ai suoi effetti disastrosi, tra siccità e alluvioni, mentre la curatrice del progetto Roberta Sodomaco ricorda le crisi geopolitiche che nascono dall’assenza o abbondanza di acqua.

Il Sindaco di Staranzano Marco Fragiacomo ringrazia tutti i partner, aumentati rispetto alla scorsa edizione, che hanno reso possibile il progetto. Sostengono concretamente le attività la Regione Friuli Venezia Giulia e BCC Venezia Giulia, con la co-organizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e la Camera di Commercio Venezia Giulia: da anni attivi nella riqualificazione del territorio, con bonifiche e imprese locali, i vari partner si auspicano una collaborazione per allargare il festival prima su tutta la Provincia, poi renderla interesse della Regione intera

[a.c.]

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