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sabato, 6 Settembre 2025

Alla vigilia dei referendum 2025, cosa aspettarsi alle urne? Si o no tra lavoro e cittadinanza

07.06.2025 – 14:21 – Sono 932.600 le persone aventi diritto di voto in Friuli Venezia Giulia che possono andare alle urne per esprimersi sui referendum del 8 e del 9 giugno 2025. Tra domenica 8 giugno, praticamente tutto il giorno, dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno, dalle 7:00 alle 15:00, i cittadini hanno il diritto di prendere una posizione di fronte alle cinque domande che compongono questo referendum popolare abrogativo 2025. La provincia di Gorizia, con le sue 151 sezioni elettorali, si può aspettare fino a 104.789 persone alle urne. Un po’ più complessa è la questione dei voti dei fuori sede: chi non si trova nella provincia per motivi di studio, lavoro e cure mediche per un periodo di almeno tre mesi può comunque votare, seguendo un iter diverso. Gorizia con 47 iscritti è la provincia con il numero più basso di fuori sede in Regione.

Per votare, oltre alla maggiore età, è necessaria la tessera elettorale. I Comuni ricordano che, per chi non l’avesse ancora ritirata, l’avesse smarrita o completato gli spazi dove applicare il bollo dell’avvenuta votazione, è possibile ritirarne una nuova presso gli uffici elettorali durante tutto il periodo di apertura dei seggi. Il cittadino si troverà di fronte a cinque schede e cinque domande diverse: quattro riguardano il lavoro, una la cittadinanza agli stranieri. Una volta ritirate le schede, il votante è chiamato alla scelta tra barrare la casella del ‘sì’ o quella del ‘no’. Se si vota ‘sì’, allora si intende cambiare le norme attualmente vigenti; se la scelta verte sul ‘no’, si esprime la volontà che le cose rimangano come sono. Affinchè un referendum sia valido deve raggiungere un quorum di almeno 50 per cento più uno degli aventi diritto. Cinque domande diverse, cinque quorum diversi, con le relative percentuali di astensione. Questo significa che il cittadino può anche non ritirare tutte e cinque le schede, oppure ritirarle e non votare, contribuendo comunque al quorum

Ecco un riassunto delle domande. La scheda verde parla di abrogare uno dei decreti del Jobs act, per regolamentare i licenziamenti illegittimi, con la possibilità di reintegrare il lavoratore. La scheda arancione riguarda le piccole imprese (meno di 16 dipendenti) e l’indennità per licenziamenti illegittimi: ad oggi sono previste un massimo di sei mensilità, ma se ‘passa’ il referendum si punta a stabilire una cifra sulla base dell’età del lavoratore, i carichi familiari e le capacità dell’azienda. La terza domanda è sulla scheda grigia, e si propone l’abrogazione parziale di norme che regolano i contratti a tempo determinato: l’obiettivo è quello di introdurre una causale per i contratti che durano fino a 12 mesi. La responsabilità solidale negli appalti e subappalti è l’oggetto della quarta domanda, nella scheda rossa. L’obiettivo è una maggiore sicurezza nel lavoro, riconoscendo al committente la responsabilità per i rischi specifici. L’ultima domanda, sulla scheda gialla, è sull’accesso alla cittadinanza italiana. Attualmente uno straniero maggiorenne extracomunitario in Italia può richiedere la cittadinanza dopo 10 anni. Se vince il ‘sì’, l’iter di richiesta di concessione si riduce a 5 anni

[a.c.]

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