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sabato, 6 Settembre 2025

Gorizia, nuovo direttivo e nuova governance per l’ICM

17.07.2025 – 09:05 – L’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (ICM), storica associazione goriziana fondata nel 1966, annuncia il rinnovo del proprio consiglio direttivo, votato nelle scorse settimane dall’assemblea dei soci. Alla guida dell’istituzione è stato nominato Andrea Vacchi come presidente, affiancato dai consiglieri Giuliana Parotto, Massimiliano Zollia, Vanni Feresin, Romeo Pignat ed Elena Guerra. I nuovi membri del consiglio sono figure di spicco nel panorama culturale, scientifico e imprenditoriale di Gorizia e del territorio. Negli ultimi anni, hanno dedicato significative energie alla promozione della cultura della convivenza transfrontaliera e delle culture mitteleuropee, mantenendo viva la genuina tradizione dell’Istituto. L’ICM si avvale dell’aiuto di diversi collaboratori per l’organizzazione e l’amministrazione tra questi ricordiamo Corrado Scropetta, Lisa Miotti, Daniele Tibaldi.

Dopo l’insediamento, il prof. Andrea Vacchi, fisico sperimentale attivo nella scena internazionale che ha scelto di vivere nella provincia di Gorizia, ha dichiarato: “La squadra che si assume l’impegno dei prossimi passi è molto forte e mi dà la piena fiducia che l’ICM possa continuare a dare un contributo importante ai cittadini di Gorizia e al suo meraviglioso territorio, allargando il raggio d’azione nella visione mitteleuropea che il nome stesso ci indica. Vogliamo dare continuità al lavoro e rinnovare la straordinaria dedizione di chi ci ha preceduto, ottenendo per il nostro territorio e per l’ICM quei risultati di valore che sono anche stati recentemente sotto gli occhi di tutti nell’ambito di èStoria”. Il presidente Vacchi ha inoltre voluto ricordare: “Al professor Salimbeni e al vicepresidente Fornasir vogliamo esprimere gratitudine e stima nostre e di tutti i soci, per il lavoro svolto con passione esemplare in tutti questi anni”.

Fondato a Gorizia nel 1966 da un gruppo di amici, intellettuali, amministratori pubblici e imprenditori del mondo cattolico locale, l’ICM è nato con una visione pionieristica: superare la “claustrofobia” della frontiera della Cortina di ferro e ricomporre un tessuto di relazioni, valori e tradizioni spezzato dalle guerre mondiali. Operando su un piano diverso da quello politico o economico, l’Istituto ha scelto il dialogo culturale come strumento per abbattere barriere, visibili e invisibili e stabilire ponti tra le comunità. La scelta della Mitteleuropa (Europa di mezzo o Europa come mezzo) non è dettata da nostalgie asburgiche o da vaghe aspirazioni pangermaniche, ma è simbolo evidente di appartenenza a un percorso comune, esigenza di fraternità, condivisione delle idee e del sapere, aspirazione al consolidamento del modello democratico e determinazione a una progettualità consapevole e coordinata. Dopo Berlino 1989 e Gorizia-Nova Gorica 2004, l’impegno dell’ICM è divenuto ancora più urgente per fornire un’interfaccia culturale tra elaborazione scientifica e accademica, memoria, progettualità politico-istituzionale e società civile. L’obiettivo è tradurre e sviluppare l’intera potenzialità delle diverse culture di questo territorio.

Nel corso dei decenni, l’ICM ha sviluppato un’ampia rete di collaborazioni con università straniere, consolati e centri culturali, promuovendo un’immagine nuova, dinamica e costruttiva del ruolo della cultura mitteleuropea attraverso un approccio interculturale e multidisciplinare. Oggi, l’Istituto promuove attivamente il progetto del Distretto Culturale Europeo, con il cuore nel Goriziano, quale prototipo per lo sviluppo di politiche culturali transfrontaliere e modello di governance per l’Europa dei popoli, valorizzando appieno le sue potenzialità. Negli ultimi anni, ha inoltre rilanciato la storica rivista Kadmos, come strumento privilegiato di rete e dialogo tra comunità, cultura, impresa e creatività.

In occasione di Nova Gorica – Gorizia GO! 2025, Capitale Europea della Cultura, l’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (ICM) presenta con orgoglio la pubblicazione dell’Antologia Poetica Multilingue dedicata a Carlo Michelstaedter, poeta e filosofo goriziano, figura emblematica della Mitteleuropa. L’opera nasce da un’idea maturata due anni fa, e si propone di onorare la memoria di Michelstaedter attraverso una selezione di sue poesie tradotte in numerose lingue.

Il progetto, ideato e curato da Suzana Glavas, Elena Guerra e Antonella Gallarotti, ha preso forma grazie alla collaborazione di un ampio gruppo di traduttori internazionali, studiosi e artisti. L’antologia si distingue per la sua struttura polifonica, che riflette la complessità linguistica e culturale dell’autore e del territorio goriziano. Le poesie sono state tradotte in 12 lingue, tedesco, latino, greco antico, inglese, francese, ungherese, albanese, croato, sloveno, friulano, ebraico, dialetto altamurano.

Ogni lingua è stata scelta con cura per rappresentare un aspetto della vita, degli studi o dell’ambiente culturale di Michelstaedter. Le sezioni dell’antologia seguono un ordine che richiama la sua esperienza linguistica: dalle lingue madre e scolastiche, a quelle del territorio, fino a quelle simboliche della sua visione mitteleuropea e mediterranea. L’antologia non è solo un’opera scritta, ma anche un progetto sonoro: ogni poesia è stata pensata come parte di una composizione sinfonica, in cui le voci dei traduttori diventano strumenti musicali. L’orchestrazione vocale è stata affidata al pianista e compositore Filippo D’Eliso, che ha trasformato la raccolta in un’esperienza uditiva unica.

ICM incontra èStoria – In una fase di transizione e profondo rinnovamento, ICM rilancia la propria vocazione di collegare mondi e culture e propone a èStoria tre appuntamenti che attingono dall’humus più autentico di Gorizia, proiettandosi tuttavia in orizzonti di vasto respiro, con affascinanti risvolti, linguistici, letterari e anche sociali. È un viaggio in tre tappe che comincia dallo Staatsgymnasium, l’imperialregio Ginnasio di Stato, dove tra Ottocento e Novecento si formò la classe dirigente e l’élite culturale del Goriziano, espressione di una “identità plurima unica in Europa”. Si prosegue con la presentazione dell’originale florilegio di 15 poesie in 12 lingue dell’allievo forse più noto dello Staatsgymnasium: Carlo Michelstaedter. L’ultimo incontro è dedicato a un altro protagonista visionario che cominciò la sua rivoluzione a Gorizia, Franco Basaglia, e ci accompagna alla conoscenza di un progetto in Burkina Faso, che attinge ispirazione e metodi dall’eredità basagliana, confermando l’attualità senza confini di questa grande esperienza.

(cs)

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