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sabato, 6 Settembre 2025

Parco Basaglia, al via il primo lotto dei lavori di rigenerazione urbana

17.07.2025 – 09:30 – Con la consegna dei lavori, prende il via il primo lotto funzionale dei lavori di rigenerazione urbana del Parco Basaglia. Il Servizio Patrimonio della Regione, in qualità di stazione appaltante, ha aggiudicato l’intervento a Ica Consorzio Artigiani Associati di Isola Vicentina (VI). L’intervento prevede la progettazione e il recupero delle aree verdi e del sistema dei percorsi e delle infrastrutture, per un valore complessivo di due milioni di euro. Il progetto nasce dal protocollo d’intesa che vede tra i firmatari la Regione, l’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac Fvg), l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) e il Comune di Gorizia.

“Quella di oggi è una giornata storica per Gorizia: il comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, teatro del percorso rivoluzionario che ha cambiato per sempre l’approccio alla persona e alla malattia mentale, per le sue caratteristiche naturali, architettoniche e di memoria e per la sua collocazione strategica sarà valorizzato e riqualificato, per essere fruibile da parte dei cittadini”, ha rimarcato il sindaco, Rodolfo Ziberna. L’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha sottolineato come il progetto di riqualificazione del Parco Basaglia punti a dare lustro a un’area che rappresenta un monumento importantissimo alla storia della psichiatria italiana.

Il comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, situato nel quartiere di San Rocco, confinante da un lato direttamente con la Slovenia, si inserisce nel sistema dei parchi urbani del Comune di Gorizia. Storicamente, è stato sede del manicomio aperto nel 1911 sotto l’Impero Asburgico, poi Ospedale psichiatrico provinciale attivo dal 1933 e poi, con l’arrivo di Franco Basaglia nel 1961, teatro del percorso rivoluzionario che ha cambiato per sempre l’approccio alla persona e alla malattia mentale. Proprio per le sue caratteristiche naturali, architettoniche e di memoria e per la sua collocazione strategica in prossimità del confine, merita di essere valorizzato e rigenerato per riconsegnarlo alla fruibilità dei cittadini nella sua nuova veste di Parco aggregativo transfrontaliero.

L’8 febbraio 2018 è stato siglato un primo Protocollo di intesa tra la Regione, l’Erpac e l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina, con l’obiettivo di procedere a interventi di recupero e di valorizzazione. Successivamente, l’11 aprile 2022, è stato siglato un secondo protocollo di intesa, che sostituisce, integrandolo e rettificandolo, il Protocollo precedente. Tra i firmatari, oltre alla Regione, l’Erpac e l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina ASUGI, è stato coinvolto alche il Comune di Gorizia. Per l’attuazione dell’intesa è stato costituito un Tavolo tecnico come struttura di supporto alla direzione di Erpac per le fasi di elaborazione del Master Plan di progetto e del Progetto esecutivo. Il Tavolo, presieduto dal direttore generale di Erpac o suo delegato, è composto da sei componenti designati da Regione, Asugi, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Università degli Studi Trieste – Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Comune di Gorizia, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Nell’ottobre 2024, con l’autorizzazione da parte del Ministero della Difesa, il Servizio patrimonio ha dato inizio alle indagini di Bonifica Sistematica Terrestre (BST) svolte da un’impresa qualificata, per verificare a scopo preventivo la presenza di ordigni esplosivi residuati bellici. Il Parco risulta infatti a rischio bellico elevato a seguito degli eventi della Prima e della Seconda guerra mondiale, oltre a essere adiacente a una trincea lungo il confine sloveno. Le indagini hanno evidenziato già dal primo metro di profondità la presenza di “interferenze ferromagnetiche diffuse”, condizione tecnica che comporta ciecità strumentale degli strati posti al di sotto. Pertanto il Servizio patrimonio ha aggiornato parte del progetto per consentire la realizzazione dei lavori in sicurezza, prevedendo sia la modifica di alcune lavorazioni sia lo stralcio di alcune aree per successivi approfondimenti del Tavolo tecnico istituito sulla base del Protocollo d’intesa. Si è così individuato un primo stralcio del lotto 1 dell’intervento di rigenerazione urbana del Parco. Le attività di verifica bellica si sono concluse nella primavera 2025. A seguire l’Ufficio BCM del 5° Reparto Infrastrutture di Padova ha validato le indagini relative ai volumi di scavo.

Inoltre, secondo segnalazioni di Legambiente, alcune aree prative del parco storico, verso via Filzi, ospitano varie specie botaniche tipiche dei prati stabili, tra cui orchidee piramidali e orchidee purpuree. Il Servizio patrimonio ha quindi valutato di stralciare le aree indicate da Legambiente e di rimandare ulteriori valutazioni al Tavolo tecnico costituito secondo le previsioni del Protocollo d’intesa.

(cs – p.p.)

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