04.09.2025 – 10:37 – Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha autorizzato Alberto Genovese, condannato in via definitiva a sei anni e undici mesi per violenza sessuale e lesioni, a svolgere attività di volontariato all’esterno del carcere. La decisione rientra in un percorso di giustizia riparativa che punta al reinserimento sociale attraverso un impegno concreto.
Un impegno sociale strutturato, prima di tutto per gli altri
Secondo quanto riportato da La Stampa, Alberto Genovese potrà uscire dal carcere di Bollate quattro giorni alla settimana. Tre di questi saranno dedicati alla Casa della Carità, l’associazione fondata da don Virginio Colmegna, dove si occuperà dell’accoglienza e del supporto a persone senzatetto. Il quarto giorno sarà impiegato presso Wall of Dolls, un’organizzazione che fornisce sostegno alle donne vittime di violenza e femminicidio.
Giustizia riparativa: un contesto significativo
Il programma non è una scelta casuale. Secondo il tribunale e la direzione penitenziaria, coinvolgere un riluttante responsabile in un centro antiviolenza ha un valore simbolico importante. Questo tipo di volontariato rientra nella visione di una giustizia riparativa che non si limita alla punizione, ma cerca anche di responsabilizzare e reintegrare nel tessuto civile.
Un percorso che si affianca anche a un impegno familiare
In parallelo al percorso intrapreso dall’ex imprenditore, la sorella Laura ha dato vita alla Fondazione Laura e Alberto Genovese, un progetto nato dal vissuto personale e pensato per offrire supporto psicologico gratuito alle famiglie colpite dalla tossicodipendenza di un proprio caro. La fondazione opera come punto di riferimento per chi cerca orientamento, ascolto e strumenti concreti per affrontare una realtà spesso vissuta in solitudine.
Un percorso in evoluzione
Dopo l’arresto del novembre 2020, Alberto Genovese ha trascorso periodi in comunità e al carcere di Bollate, affrontando anche un percorso per la disintossicazione dalla cocaina. Solo a fine luglio il tribunale ha accolto la sua richiesta di attività esterna. È importante sottolineare che la pena continua a essere scontata regolarmente — sarebbe prevista a conclusione entro il 2027 — e che in primo grado è arrivata anche una condanna a 15 mesi per una tentata violenza sessuale.
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