22.10.2025 – 15.25 – Dopo l’incredibile ed entusiasmante vetrina dell’esposizione in piazza San Pietro in Vaticano, che nelle scorse festività natalizie ha collezionato oltre un milione di visitatori e grandissimo risalto anche in mondovisione, il presepe lagunare di Grado sbarca a Gorizia in omaggio alla Capitale Europea della cultura. La presenza dell’opera nel cuore della città arricchirà ulteriormente il ricchissimo e variegato programma del Dicembre Goriziano: il presepio sarà esposto ai Giardini pubblici da sabato 20 dicembre, con inaugurazione prevista alle 17, per un mese.
“Questo presepe è espressione della storia, delle tradizioni e dello spirito di un territorio in cui Gorizia si riconosce: siamo entusiasti di poterlo esporre nell’anno della Capitale europea della cultura, anche per suo profondo significato di pace”, ha sottolineato il sindaco, Rodolfo Ziberna.
L’arcivescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, ha ricordato come l’opera nel periodo di esposizione in Vaticano sia stata apprezzata anche da papa Francesco: “Un’opera significativa, oltre che bellissima per la cura con cui è stata realizzata. È un segno di pace assoluta e disarmata: un bambino che nasce nella povertà”. L’opera è stata voluta e ideata da Antonio Boemo, su progetto dell’architetto Andrea de Walderstein: entrambi presenti alla conferenza stampa di presentazione, hanno sottolineato che alla realizzazione hanno contribuito 40 persone, che hanno lavorato per mesi. Tra gli altri erano presenti anche l’assessore comunale di Grado, Giuseppe Marchesan, e il parroco, monsignor Paolo Nutarelli.
Il presepe misura 14 metri per 30, con un telo di 350 metri quadri che conterrà anche 30 metri cubi di acqua. La fedele ricostruzione di un grande casone di canne palustri ospita la Natività, con una ventina di statue, arricchite da particolari a caratterizzarne le vesti. L’impatto è quello di una rappresentazione viva, quasi in movimento, come lo è l’acqua che fa “dondolare” leggermente la batela, grazie a un sistema che simula il movimento del moto ondoso. Emerge dalla rappresentazione la vita vera dei casoneri, gli abitanti dei casoni: una vita di fatica, basata principalmente sull’attività di pesca.
Un altro importante valore che viene ben messo in evidenza è quello della famiglia, anche in questo caso con tante sfumature, come la nonna che si occupa dei più piccoli controllandoli sopra una spiaggetta. Una delle tante curiosità di questa esposizione è che i Re Magi giungono sino sulla mota della Natività a bordo di una batela, dove a vogare non c’è un pescatore ma la moglie di uno di questi, poiché l’uomo è impegnato col lavoro. Ecco così che il presepio diventa anche la rappresentazione della dell’amore, delle fatiche, delle bellezze naturali che vanno assolutamente conservate.
La laguna gradese, compresi acqua, vegetazione e uccelli, è riprodotta con accurata attenzione per i dettagli. Sullo specchio acqueo vi sono due batele, le piccole barche a fondo piatto usate per navigare lungo i canali della laguna, e proprio come nella realtà anche delle briccole, di cui una indicante i canali che portano verso l’antica isola-santuario della Incoronata Madonna di Barbana. La mota con il casone di canne e l’argine è formata da ben 102 pezzi di polistirolo lavorati a mano. Ricchi i particolari con cui sono realizzati gliuccelli; come gabbiano, sterna, chiurlo, cormorano, airone cinerino, cavaliere d’Italia, germano reale, oca selvatica e alzavola; e la vegetazione, con piante arbustive e arboree autoctone, come pino da leppo, acero campestre, tamerici, canna indica, fillirea e carpino. Immancabili i fiuri de tapo, ovvero i fiori del limonium, tanto amati dai gradesi e adorati dai turisti per gli stupendi colori violacei. L’illuminazione artistica è realizzata in modo da far risaltare di notte le peculiarità del presepe, come il singolare fondo marino dal colore verde-grigio.
[c.s.] [a.a.]