12.01.2022 – 11.32 – La variante Omicron è giunta anche nella vicina Slovenia; il paese si prepara all’aumento dei casi, già verificatosi nelle scorse settimane, ma destinato a una crescita esponenziale.
Il ministro della Salute Janez Poklukar ha dipinto un quadro fosco della situazione, affermando che “Omicron ha praticamente soppiantato Delta nel giro di una notte. Non ha più senso contare i casi, considerando come siano probabilmente tutti infetti con la variante Omicron”. Secondo Poklukar i microbiologi e i virologi non avevano mai assistito a una sostituzione tanto rapida da parte di una variante così virulenta, avvertendo la popolazione che vi saranno serie difficoltà organizzative nelle settimane a venire, man mano che il virus “inonderà la popolazione“.
È stato allora ripetuto che la miglior difesa contro l’Omicron e la ospedalizzazione sia la vaccinazione, considerando come il 73% dei 572 pazienti ricoverati con Covid-19 e l’85% dei 157 in terapia intensiva siano tutti non vaccinati. Altrettanto grave il rischio di contrarre forme lunghe della malattia.
“Stiamo entrando nella quinta ondata con un basso tasso di vaccinazioni, ospedali allo stremo e lo staff sanitario esausto” ha concluso.
Secondo l’Istituto nazionale per la salute pubblica (NIJZ) il 59% degli sloveni ha ricevuto la prima dose, il 57% invece entrambe le dosi; 505mila hanno ricevuto la dose booster. Numeri nell’insieme bassi che, considerando come non siamo aumentati nell’occasione delle precedenti ondate, è lecito ipotizzare non aumenteranno sensibilmente nemmeno nel caso della variante Omicron.
Il governo della Slovenia ha intanto dichiarato che, dopo aver raggiunto il picco della quinta ondata, il governo non offrirà più tamponi gratuiti, se non per speciali eccezioni. Tanto i rapidi, quanto i molecolari sono costati allo stato sloveno 160 milioni spalmati nell’arco di (quasi) due anni; e non sono pochi coloro che si domandano se non sarebbe stato il caso di investirli nel sistema sanitario nazionale.
[z.s.]