03.02.22-07.30-Anche l’Amministrazione Comunale di Monfalcone si attiva per diffondere informazioni riguardanti la malattia cronica dell’endometriosi. Il comune, difatti, parteciperà, su proposta dell’Associazione Endometriosi FVG Odv, al progetto #CONOSC-ENDODAYSOCIAL2 per creare la consapevolezza nei cittadini sulla tematica di una malattia recidiva ed invalidante. Le giornate interessate saranno il 9 marzo, Giornata della Consapevolezza e della Ricerca sull’Endometriosi, e il 26 marzo, Giornata Mondiale sull’Endometriosi, i principali monumenti della Città saranno illuminati di giallo. L’idea è che il gesto entri nel bagaglio sociale e culturale di tutti i monfalconesi. “Sono tante le donne che anche silenziosamente soffrono di questa patologia troppo spesso sottovalutata,” dichiara il Sindaco Anna Cisint. “Ci impegniamo a promuovere la consapevolezza per la ricerca e la diagnosi dell’Endometriosi con ulteriori iniziative, anche di presentazione alla cittadinanza attraverso conferenze e incontri oltre che dal valore simbolico, con l’Assessore Luise. “Ringrazio e sostengo il prezioso lavoro svolto dall’Associazione Endometriosi FVG Odv.”
Solo poco tempo fa, in Francia è stata data notizia della partenza di una vera e propria strategia nazionale, annunciata dal presidente francese Macron in persona in un video diffuso sui social. Un piano di lotta contro un problema “non delle donne, ma della società” afferma il presidente, richiesto dal ministro della salute, Olivier Véran, a Chrysoula Zacharopoulu, ginecologa ed eurodeputata, che da anni si batte per far conoscere questa malattia spesso invalidante. L’obiettivo è conoscere meglio le cause, che associano fattori direttamente legati alle mestruazioni a fattori genetici e ambientali, e trovare trattamenti terapeutici, contestualmente al lancio di un vasto studio epidemiologico a livello nazionale.
L’endometriosi è una patologia ginecologica caratterizzata dalla presenza di endometrio, tessuto che riveste tipicamente l’utero, in sedi differenti come ovaie, vagina e intestino, cosa che porta a una reazione infiammatoria a carico di pelvi e/o addome. Spesso, gli esami previsti variano dalla misurazione dei valori del Ca125 (marker del tumore ovarico) ad ecografie di primo e secondo livello (più approfondita), anche se uno degli esami più completi da effettuare risulta, oltre l’ecografia di secondo livello, la risonanza completa di addome superiore, inferiore e pelvi, perché a volte la malattia si sviluppa subdolamente nell’intestino, non solo nell’utero e nelle ovaie. Fondamentale è non trascurarla e tenerla sotto controllo solo da medici di istituti specializzati. Purtroppo ancora oggi in molti ospedali non viene diagnosticata e la donna viene spesso sottoposta a molti interventi chirurgici, da un minimo di 3 fino a 16/18, con possibile danneggiamento a causa dell’operazione stessa (ad esempio la stomia). Per questo motivo è importante informare e approfondire gli studi e le ricerche affinché la malattia sia trattata in modo dignitoso e celere.
[m.p.]