07.03.22-08.30-Sabato 5 marzo, al PalaMarson di Turriaco, si è tenuto lo spettacolo teatrale “Stupefatto…avevo 14 anni, la droga molti più di me” della compagnia di teatro sociale Itineraria Teatro, basato sul racconto autobiografico di Enrico Comi. Ad introdurlo, l’assessore Nicola Pieri, che ha sottolineato: “Il nuovo palazzo dello sport comunale è stato ristrutturato un anno fa. In questo modo ora abbiamo l’opportunità di ospitare anche eventi culturali, tramite un uso polifunzionale utile per concerti e tanto altro. Il Comune di Turriaco tiene particolarmente a questo evento in quanto segue un percorso di contrasto agli stupefacenti, con vari accorgimenti ed iniziative sociali e culturali inerenti, come ad esempio l’affiancamento psicologico nelle scuole, la videosorveglianza e l’inaugurazione della nuova stagione del Centro Giovani proprio accanto al PalaMarson”. Lo spettacolo ha raccontato, tramite un toccante monologo di Fabrizio Di Giovanni, la storia che ha portato Enrico alla tossicodipendenza in un percorso di vita che va dai 14 ai 21 anni. Una rappresentazione semplice ed incisiva, raccontata ai ragazzi che desiderano capire cosa siano queste ‘droghe’ ma anche per gli adulti che vogliono approcciarsi alla tematica in maniera delicata. Proprio per questo, in essa, si è voluto dare spazio sia ai fatti che possono far avvicinare ed incuriosire i giovani alle droghe, sia alle inevitabili conseguenze a cui si va incontro. Il tutto attraverso i vari stati d’animo causati dalle sostanze, raccontati da chi in quel mondo ci è caduto. A fine incontro, una riflessione ha portato sul palco lo stesso Enrico Comi, presente in via eccezionale alla serata, per poter offrire risposte alle domande degli spettatori, sia grandi che piccoli. Tra le questioni affrontate, la guarigione dopo essere entrato in un centro di recupero ed aver visto la morte in faccia; la visione “ambigua” della ‘cannabis’ ed il perché della sua potenziale pericolosità; la questione della curiosità “che porta moltissimi giovani ad iniziare in assenza di un’adeguata prevenzione”. Comi afferma: “Chi è dentro al problema, parla bene delle droghe perché in un certo modo deve giustificare se stesso e la scelta che ha fatto. Questo perché, quando scegliamo, crediamo sempre di fare la scelta giusta all’inizio.” “Solamente nel tempo, nel futuro, avremo modo di vedere la fine che fanno la maggior parte di coloro che iniziano ad usare le sostanze. Purtroppo, sono pochissimi quelli che riescono ad uscirne. Gli altri, o muoiono o continuano -magari cambiando dipendenza- oppure finiscono in prigione”. Comi ha poi sottolineato come “le droghe corrodano la felicità” che noi possiamo raggiungere quando vogliamo perché “in realtà è innata, basta ricordarci come ci divertivamo da piccoli con un nonnulla.” Infine, lo spettacolo si è concluso con una forte provocazione che è alla base di tutte le dipendenze, per portare i dipendenti a rendersi conto della loro situazione fuori controllo: “…se pensate sia vero che potete smettere quando volete, fatelo ora!”
Michela Porta
Foto: Michela Porta
