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sabato, 6 Settembre 2025

Moria di pesci nell’Isonzo, Legambiente presenta un esposto in Procura

24.06.2022 – 07.01 – La moria di centinaia di pesci avvenuta nell’Isonzo lo scorso marzo nella zona tra Sdraussina (Poggio Terza Armata) e Gradisca d’Isonzo ha avuto pesanti ripercussioni sull’ambiente locale.
In un momento storico in cui si parla molto di protezione degli ecosistemi risulta paradossale ciò che accade all’Isonzo, un fiume spesso martoriato da interventi dannosi come i prelievi d’acqua, i progetti di escavo di ghiaia, i tagli di vegetazione e l’abbandono di rifiuti.
Si tratta di una situazione che Legambiente segue da oltre 20 anni lavorando spesso insieme ad altre associazioni del territorio con intenti divulgativi e talvolta critici.
Lo stato precario del fiume ha portato l’associazione, in accordo con il circolo di Monfalcone, ad attivarsi dal punto di vista legale grazie al supporto del Centro di azione giuridica regionale (CEAG). Con il patrocinio dell’avvocato Dafne Crea è stato quindi inviato un esposto all’attenzione della Procura della Repubblica di Gorizia con una descrizione di quanto è apparso agli occhi degli specialisti dell’associazione nelle giornate tra il 20 e 24 marzo scorso, periodo in cui si verificò l’improvvisa riduzione di portata nel tratto di fiume compreso tra Gradisca e Sagrado che portò alla morte di centinaia di pesci, tra cui anche diverse specie protette quali il gambero di fiume e la trota marmorata.
Occorre ricordare che Legambiente ha messo in luce molte volte il problema dell’uso idroelettrico e irriguo di questa risorsa e della conflittualità con le necessità dell’ecosistema acquatico che al momento ne ha sempre fatto le spese.
“Si tratta – riporta una nota di Legambiente – di un tema complesso che, nonostante siano sotto gli occhi di tutti i problemi legati ai cambiamenti climatici e alla siccità, non è ancora stato affrontato in maniera seria dalle istituzioni”.

[cs]

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