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sabato, 6 Settembre 2025

Inaugurata ieri a Gorizia “Paesaggi che cambiano”, la mostra d’arte moderna su confini e paesaggi

22.01.2023 – 16.10 – La giornata di ieri, 21 gennaio 2023, ha segnato un ulteriore importante passo della città di Gorizia verso il grande obiettivo chiamato Capitale europea della Cultura 2025.
Intorno alle ore 18 è stata infatti inaugurata la nuova mostra “Paesaggi che cambiano – Confini/Tempo/Natura/Muri”, l’esposizione ideata e promossa da Dars, Donna Arte Ricerca e Sperimentazione, con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli.
La mostra, inserita all’interno di un progetto a tappe caratterizzato da diverse esposizioni realizzate nel territorio, si sviluppa nei tre piani dello storico museo di Santa Chiara di Gorizia e racchiude al suo interno ben 252 opere realizzate da 99 artisti.
Nello specifico si tratta della quinta mostra, penultima, di un percorso iniziato a fine luglio che condividerà il suo periodo d’apertura, dal 21 gennaio al 5 febbraio, con la mostra “gemella” realizzata presso la Polveriera Napoleonica Garzoni di Palmanova, l’esposizione contenente al suo interno opere dei giovani allievi delle Accademie.
Per quanto riguarda la sede di Gorizia, sarà possibile ammirare 21 opere inedite, distribuite nei tre piani, a cui si aggiungono addirittura 153 cartoline realizzate dagli artisti nell’ambito del fenomeno noto come Mail Art, l’arte postale, e diversi libri d’Artista, “24 provenienti dalle mostre di Pesariis e Pordenone e 6 opere inedite”, come annunciato dalla vicepresidente del Dars Graziella Delli Zotti.
“Qui non si trova soltanto una stratificazione di mostre che ha una funzione riepilogativa del progetto, – ha poi aggiunto la stessa vicepresidente – ma anche una grande varietà di linguaggi espressivi che fanno di questa mostra una sorta di compendio di tutto quello che di nuovo si può trovare nel mondo artistico”.

Performance, opere realizzate dall’intelligenza artificiale, ma anche sculture e composizioni dallo spiccato valore simbolico, “la clessidra”, il logo Apple, “zona A – zona B” e molti altri, sono pronti ad accogliere tutti i visitatori in un viaggio nel mondo artistico moderno.
Questa mostra è un’occasione per ammirare tecniche artistiche correnti che in maniera più disparata trattano il tema del confine e delle storie a esso collegate.
Presenti alla conferenza stampa, oltre alla già citata Graziella Delli Zotti, anche il presidente dell’associazione Dars, Lucrezia Armano, e l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti.
Quest’ultimo ha pertanto colto l’occasione per spendere alcune parole sull’avvincente esposizione e sullo status del capoluogo Isontino: “Ci troviamo dinanzi a una mostra molto importante per la nostra città. Oggi siamo finalmente in una Gorizia che non ha più una posizione periferica nell’agenda culturale della nostra Regione, ma che ha progressivamente assunto un ruolo sempre più centrale“.
“Ringrazio ancora il Dars, – ha poi rimarcato l’assessore – associazione vicina a Gorizia grazie al suo rapporto con Dora Bassi, per aver portato in questo storico edificio argomenti che attiveranno discorsi interdisciplinari e interculturali fondamentali per il territorio regionale”.
La parola è poi passata alla stessa Dars che, attraverso la sua presidente Lucrezia Armano, ha espresso grande soddisfazione “per un evento che conclude un percorso iniziato oltre sei mesi fa con 221 artisti, una trentina di opere a parete e ben 273 libri d’artista. Si tratta quindi di un progetto imponente chiamato appunto ‘Paesaggi che cambiano’ che noi abbiamo realizzato accogliendo la proposta della Regione in vista di GO!2025“.
“Colgo inoltre l’occasione – ha poi aggiunto Lucrezia Armano – per ringraziare gli undici partner dell’iniziativa, tra i quali si possono annoverare, oltre i diversi partner italiani, anche alcuni collaboratori provenienti dalla Spagna e dalla vicina Slovenia”.
Questo progetto artistico, giunto al museo di Santa Chiara alla sua quinta fase, resterà quindi aperto nei weekend fino al 5 febbraio con i seguenti orari: venerdì dalle 15 alle 18, sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, e domenica dalle 10 alle 12.30.
Sempre a Gorizia, il prossimo 28 gennaio, verrà infine inaugurato l’ultimo passo di questo progetto alla galleria “Prologo” con la mostra “Schede di confine”.

[a.f.]

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