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sabato, 6 Settembre 2025

Emergenza caldo: linee guida per sopportarlo meglio

14.07.2023 – 08.30 – Come ogni anno si ripresenta l’emergenza caldo, un killer silenzioso che impatta non solo sulla qualità di vita, ma anche sui costi economici e in termini di vite. Un articolo pubblicato su Nature Medicine realizzato dall’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal) in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese (Inserm), condotto in 35 paesi europei, evidenzia come tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 in Europa si siano contate 61.672 vittime attribuibili al caldo. Di questi decessi, 18010 sono avvenuti in Italia (295 per milione), a fronte degli 11,324 in Spagna e 8,173 in Germania, i tre paesi più colpiti dall’emergenza caldo in termini di morti.

Le emissioni antropogeniche di gas serra – spiega l’articolo – hanno portato a un aumento rilevabile delle temperature globali, che è associato a un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore estive. A livello globale, gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi mai registrati e il 2022 è stato il quinto anno più caldo. In questo contesto, l’Europa emerge come un importante hotspot climatico dato che il riscaldamento è di quasi 1 °C superiore al corrispondente aumento globale e superiore a qualsiasi altro continente sin dai tempi pre-industriali. Inoltre, le proiezioni sui cambiamenti climatici per il continente indicano che le temperature e il loro impatto sulla salute aumenteranno a un ritmo accelerato a meno che non vengano messe in atto forti azioni di mitigazione e adattamento.

Se spetta alla politica, in relazione alle analisi proposte dalla scienza, determinare delle misure per mitigare il riscaldamento globale e parallelamente adattarsi al cambiamento, ci sono dei piccoli accorgimenti che ciascuno può adottare per ridurre l’impatto delle temperature più alte e l’emergenza caldo. Le misure di prevenzione andrebbero adottate soprattutto dalle fasce di popolazione a rischio: gli anziani con malattie cardiovascolari e respiratorie preesistenti, le donne e gli individui socialmente isolati o socioeconomicamente svantaggiati. Interventi di prevenzione, oltre a ridurre i rischi per i singoli soggetti, si traducono in un’attenuazione della pressione sugli ospedali nel periodo estivo.

Che fare dunque? I suggerimenti degli esperti sono sempre gli stessi. Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, prevenire la disidratazione con un’adeguata introduzione di liquidi, adattare l’abbigliamento alle temperature, ridurre l’attività fisica o la sua intensità soprattutto nei momenti più caldi, adoperare climatizzatori o altri strumenti per rinfrescare gli ambienti e così via. A tal proposito il Ministero della Salute ha predisposto una serie di linee guida che possono aiutare sia i soggetti a rischio, sia le persone a loro vicine, ad affrontare le settimane più roventi dell’anno.

[p.l]

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