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sabato, 6 Settembre 2025

Disturbi alimentari, necessaria una struttura residenziale in Regione: Gorizia si candida

28.07.2023 – 13.00 – Il 2023 è in molti ambiti l’anno della rinascita, un periodo di ripresa dopo il periodo Covid che funge, in maniera quasi transitoria, a un ritorno progressivo alla normalità.
Tuttavia, ciò non risulta sempre propriamente vero, una pandemia di questa portata, evento quasi impensabile soltanto 4 anni fa, ha lasciato inevitabilmente dietro di sé grandi strascichi nella sfera economica, sociale e, soprattutto, psicologica di un gran numero di cittadini.
Esempi lampanti dei danni pandemici si possono riscontrare ad esempio nel settore scolastico, mondo nel quale è stata registrata una tangibile regressione a causa forse dell’inefficacia della didattica a distanza, o nella crescita sempre più rilevante del numero di casi di soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare.
Questo aspetto, argomento di discussione nella mattinata di ieri presso il Palazzo municipale di Gorizia, ha riscontrato non soltanto un numero dei casi in continuo aumento, ma anche un progressivo abbassamento dell’età media di insorgenza dei sintomi dei DCA (disturbi del comportamento alimentare).

“Oltre 1200 sono le persone prese in carico attualmente dai centri di cura attivi a Monfalcone, Trieste, Udine, Palmanova e San Vito al Tagliamento, – ha spiegato la presidente dell’associazione Fenice Donatella Martini – a questo numero vanno poi aggiunti tutti quei casi che spesso non vengono segnalati – c’è infatti ancora molto pudore e vergogna – e una parte che, essendo meno grave, non viene proprio presa in carico dai centri DCA”. Il numero sempre crescente di nuovi accessi annuali, si registrano ad oggi 200/250 nuovi casi all’anno, rendono necessaria la presenza di strutture residenziali all’avanguardia.
I centri presenti in Regione non sono infatti abbastanza specializzati per garantire un’adeguata e piena riabilitazione alle persone che soffrono di disturbi alimentari. Proprio per questo, come confermato anche dalle rappresentanti della Fenice Maria Cristina Pagliacci, referente per Gorizia, e Anna Romanin, molti ragazzi e soprattutto ragazze, il genere femminile è infatti quello maggiormente colpito, sono costrette a rivolgersi a centri sparsi in tutta Italia, strutture nelle quali i pazienti vengono seguiti addirittura per 8 mesi, costringendo inevitabilmente alcune famiglie a trasferirsi con loro. Il problema non è quindi soltanto sanitario, ma anche economico.

Per realizzare e perseguire i nobili intenti della Fenice sono ovviamente necessari dei fondi, fondi che, fortunatamente, molto spesso provengo da una rete di supporto composta da tante realtà locali, tra queste rientra sicuramente “50 e più” di Gorizia, associazione costola della Confcommercio che si occupa prevalentemente di servizi agli anziani.
In occasione del mercatino promosso dall’associazione Nuovo Lavoro, ogni seconda domenica del mese l’associazione si prodiga in un’esibizione musicale, iniziativa finalizzata alla raccolta fondi a favore delle associazioni del territorio, ad opera del Cabaret Goriziano, il nucleo operativo dell’associazione “50 e più” rappresentato ieri da Franco Glessi.

Questa volta, sotto suggerimento dell’assessore al Welfare Silvana Romano, l’associazione rappresentata da Enzo Comelli ed Ennio Chiaruttini ha destinato il ricavato della giornata (€109), aggiungendo poi ulteriori €50 di tasca propria, all’associazione Fenice per acquistare, con l’ausilio di altri fondi provenienti da un’altra donazione da parte di Inner Wheel, tavoli e sedie per il Centro semiresidenziale DCA di Monfalcone.

“Vedo tante difficoltà legate ai disturbi alimentari specialmente dopo la pandemia. Si tratta sempre più di pazienti giovani, bambini delle elementari e ragazzi delle medie, da aiutare immediatamente. Con l’assessore alla Salute della Regione, Riccardo Riccardi, ho parlato anche recentemente del progetto di apertura di un centro residenziale a Gorizia”, ha spiegato l’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano.

“Ormai due anni fa la cooperativa Il Mosaico ha presentato un progetto per la provincia di Gorizia. – ha aggiunto ancora l’assessore Romano – Il vicepresidente della Regione Riccardi mi ha poi garantito l’intenzione, visto il crescente numero di casi, di realizzare un centro residenziale in tutte e tre le aziende sanitarie della Regione“. In tal senso Gorizia potrebbe però essere precursore, in quanto, come spiegato ancora dall’assessore, sarebbe l’unica provincia a possedere una struttura già esistenze, aspetto che permetterebbe la realizzazione del Centro nel giro di due mesi.

Nella speranza che questa proposta venga accolta al più presto in Regione, anche se ciò risulta difficile a causa del diffuso provincialismo, l’associazione Fenice proseguirà in maniera inesauribile il suo lavoro di sensibilizzazione verso i giovani e darà via, grazie alla collaborazione delle farmacie comunali, al progetto SOS Disturbi Alimentari, iniziativa volta a informare gli eventuali pazienti su tutti i centri di riferimento per i DCA presenti in Regione.

[a.f.]

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