29.09.2023 – 08.00 – Un’occasione per contrastare, o meglio prevenire, il fenomeno del caporalato in Regione, un potenziale pericolo che, soprattutto in virtù della crescente immigrazione dell’ultimo periodo, si fa giorno dopo giorno sempre più concreto.
Si tratta essenzialmente di una forma illegale di reclutamento e organizzazione della manodopera nel lavoro dipendente che in diverse regioni italiane, esso è infatti prassi diffusa nel meridione, in Toscana, Lombardia, Piemonte e nel vicino Veneto, ha trovato terreno fertile in cui proliferare.
Proprio per evitare la nascita e lo stanziamento del caporalato anche in Friuli Venezia Giulia, fenomeno osservato nel nostro territorio soltanto in casi sparsi sino ad oggi, è stato organizzato per la giornata odierna, dalle ore 10 alle 13, una tavola rotonda di confronto avente come titolo “Caporalato: il caso provinciale goriziano”.
Al piano terra del Municipio di Gorizia prenderanno dunque parte al confronto, reso possibile grazie all’iniziativa della Consigliera Regionale di Parità, Anna Limpido, e la collaborazione dell’Osservatorio Regionale Antimafia, presieduto da Enrico Sbriglia, i protagonisti della lotta al fenomeno, diventato una possibilità concreta in virtù della presenza di un importante centro cantieristico a Monfalcone e dei preoccupanti numeri correlati all’immigrazione.
Un incontro che diventa quanto mai importante sulla scia dell’attenzione conseguente all’operazione condotta nel febbraio scorso dalla Guardia di Finanza e diretta dalla Procura di Gorizia, blitz conclusosi con quattro arresti proprio nella provincia di Gorizia per intermediazione illecita e sfruttamento di oltre una trentina di lavoratori stranieri con l’aggravante delle minacce, del numero e della minore età.
Le due Autorità Regionali, nell’ambito delle azioni positive di “cultura del lavoro” contro qualunque forma di sfruttamento e molestia, aprono un focus regionale proprio nella città di Gorizia perché parlarne, conoscerne, saperne è la prima forma di prevenzione.
A completare l’intervento parteciperanno alla tavola rotonda anche Pierpaolo Guaglione, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Trieste e Gorizia, Umberto Danieluzzi, Direttore Confagricoltura, Teresa Dennetta, Coordinatrice dei Punti di Ascolto di Udine e Gorizia, Alberto Monticco, Segretario Regionale Cisl Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, Segretario Regionale Uil Friuli Venezia Giulia, e molti altri.
“Le consigliere di parità si inseriscono in questo tavolo perché la cultura del lavoro richiede anche la nostra presenza. – ha dichiarato in apertura la Consigliera di Parità del FVG, Anna Limpido – La discriminazione di genere all’interno del macro fenomeno del caporalato è diventata un problema sensibile in quanto, alle discriminazioni tipiche subite dalle donne nel mondo del lavoro, si somma il macro problema dello sfruttamento dei lavoratori“. “Il mio compito è quello di compartecipare alla costruzione di azioni virtuose legate alla cultura del lavoro. – ha concluso infine Limpido – Abbiamo voluto fare ciò nel comune di Gorizia perché è una città eterogenea capace di abbracciare tanti fenomeni lavorativi differenti“.
Il tema del lavoro è stato poi ripreso anche dal vicesindaco Chiara Gatta che, ricordando anche l’iniziativa Pillole di Let’s Go Job, ha dichiarato: “La tematica del lavoro sta particolarmente a cuore a questa amministrazione, per cui ben vengano iniziative di questo tipo che permettono di approfondire tematiche importanti”.
“In molti considerano il caporalato un fenomeno che non sfiora le nostre realtà – ha rimarcato invece il presidente dell’Osservatorio regionale Antimafia, Enrico Sbriglia – mentre esso rappresenta una bomba a tempo che può determinare tante conseguenze. È un elemento distruttivo del mercato e della reale libera concorrenza tra le aziende, ma è anche continuatore e precursore di altre strutture che possono essere correlate alla criminalità organizzata, indigena e/o straniera”.
“Un fenomeno così insidioso, – ha proseguito ancora Sbriglia – può essere fermato soltanto da un lavoro attento e collaborativo della magistratura, delle forze dell’ordine, dei sindacati e anche degli stessi cittadini. Proprio per questo, la tavola rotonda odierna, è l’occasione perfetta per sensibilizzare al meglio la cittadinanza sull’argomento, la prevenzione è la chiave per rendere tutti i cittadini dei soggetti attivi nella tutela di sé stessi e del prossimo“.
[a.f.]