06.11.2023 – 11.30 – Uno spettacolo degno dei paesi scandinavi quello che molti cittadini del Friuli Venezia Giulia, in maniera decisamente inattesa, hanno potuto ammirare semplicemente alzando il capo verso il cielo: si tratta dell’aurora boreale, un fenomeno molto raro a queste latitudini.
Tra le 18 e le 19 di ieri, come a sancire il termine della grande paura di questi giorni, la natura ha regalato uno spettacolo altrettanto rosso dalle sfumature violacee in particolare sulle alture del nord Italia. Sono tuttavia stati registrati avvistamenti, grazie alle webcam delle stazioni meteo, in gran parte del centro nord e addirittura in Puglia.
Un fenomeno che si ripresenta nella penisola a distanza di soli due mesi, il 25 settembre scorso l’aurora boreale era stata infatti avvistata in maniera del tutto analoga sui cieli di Lombardia e Alto Adige.
Ma quali possono essere le motivazioni di questi due spettacoli tanto insoliti quanto ravvicinati? Si è posto questa domanda il dott. Filippo Bonaventura, laureato in Astrofisica all’Università degli Studi di Trieste, città presso la quale ha conseguito anche un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste.
Tramite il sito web Geopop, egli ha infatti cercato di rispondere alla suddetta domanda ricordando come tutto sia frutto di un’espulsione di massa coronale emessa qualche giorno fa proprio dal Sole.
Quando tali espulsioni incontrano il Pianeta Terra, essi posso creare delle interferenze nel campo magnetico terrestre chiamate tempeste solari o geomagnetiche che, come nella giornata di ieri, provocano le cosiddette aurore boreali.
Solitamente le aurore boreali assumo una colorazione verde/bluastra e si formano quando le particelle emesse dal Sole interagiscono con le molecole di ossigeno presenti nella nostra atmosfera tra i 100 e i 300km di quota.
Esse sono tuttavia praticamente impossibili da osservare alle nostre latitudini, per avere il fenomeno registrato ieri, quindi sì un’aurora boreale ma di color rosso, è stata necessaria una tempesta geomagnetica più intensa capace di interagire anche con gli atomi di ossigeno presenti oltre i 400 km di quota.
In queste specifiche condizioni l’influenza del Sole, attualmente alla sua fase massima di attività magnetica, produce le aurore boreali rosse che, trovandosi ad un’altitudine maggiore, sono dunque visibili anche in Italia.
Il motivo legato ai due fenomeni ravvicinati, quello del 25 settembre e quello di ieri, è difficile da identificare. Tuttavia, secondo il dott. Bonaventura, l’intensa attività del Sole in questo periodo potrebbe proprio essere la chiave.
Inoltre, secondo quanto riportato dal sito specializzato sloveno Neurje.Sl, il fenomeno potrebbe essere visibile, nella medesima fascia oraria, anche nella giornata odierna.
Fonte: Geopop
[a.f.]