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sabato, 6 Settembre 2025

Lavoratori sfruttati a Monfalcone, il sindaco Anna Cisint propone nuove misure

18.05.2024 – 07.30 – “I casi segnalati ai sindacati dei lavoratori sfruttati e che coinvolgono una ditta del sistema degli appalti nel cantiere di Monfalcone portano ancora una volta a sollecitare un’accelerazione dell’impegno a considerare il valore del “Lavoro” come fattore essenziale del modello produttivo che deve caratterizzare il nostro stabilimento e su cui si basa la piattaforma che ho presentato al tavolo nazionale ministeriale coordinato dal viceministro Vannia Gava.

Casi che dimostrano anche come il sistema del decentramento al contrario della produzione, iniziato nel 2005, basato sull’arrivo indiscriminato di manodopera straniera, debba essere considerato al capolinea per le distorsioni provocate sul mercato dell’impiego locale e per le gravi conseguenze sociali che ricadono su tutta la città. Si deve, pertanto, invertire la rotta in maniera più decisa rispetto alle prime limitate procedure di assunzione diretta avviate da Fincantieri.

Le proposte del Comune per dare valore al “Lavoro” si basano anzitutto sulla drastica riduzione del subappalto e sulla qualificazione e aggiornamento professionale per creare figure polivalenti in grado di rispondere alle diverse competenze e ai fabbisogni nelle diverse fasi costruttive, senza dover ricorrere a esternalizzazioni frammentate e dequalificate.

Va percorsa la strada ‘dell’Italia corta che lavora’ visto che le piattaforme regionali e nazionali dimostrano che persone ancora da occupare ce ne sono anche nel nostro Paese.

La città di Monfalcone si candidata a diventare il luogo di un nuovo modello produttivo di collegamento tra formazione degli addetti e assunzione diretta nell’azienda, facendo perno sulle banche dati del ministero e dell’agenzia del lavoro per creare un meccanismo virtuoso fra esigenze e disponibilità di personale, fermando in tal modo il perverso ricorso all’immigrazione straniera incontrollata.

Nello stesso tempo, va rafforzato il modello della formazione-integrata, sperimentata con l’accordo fra Comune, Fincantieri e Istituto Pertini, per dare prospettive concrete di inserimento anche ai nostri giovani. Prima si sottoscrive questo accordo, già prospettato dall’amministrazione comunale, prima si potrà chiudere una lunga fase problematica del passato che ha creato conseguenze inaccettabili nei vari aspetti della vita cittadina.

Ciò che emerge da questi casi è anche la conferma di come il sistema attuale possa alimentare forme di dumping sociale e contrattuale a danno della competitività e della possibilità di accesso all’impiego della manodopera locale, ma anche la messa in ‘crisi’ della stessa sicurezza, mentre il livello su questo deve sempre essere al massimo.

Come ho ha sostenuto ai tavoli con l’ad di Fincantieri, una parte di questi lavoratori non conoscono la nostra lingua, ma più in generale è arrivato il momento di un impegno serio nei confronti del territorio e del valore del lavoro nello “stile Cosulich” e nel segno di una responsabilità sociale d’impresa che si faccia carico delle diverse ricadute che l’attività produttiva determina verso la nostra comunità.

[a.a.] lavoratori sfruttati Monfalcone

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