11.10.2024 – 10.21 – Oltre 70 voci del nostro tempo, tra filosofi, scienziati, scrittori, ingegneri, politici, poeti, docenti, ricercatori si confronteranno sui temi sempre più urgenti che investono la presenza delle Intelligenze Artificiali, dei dispositivi digitali e dei sistemi virtuali nelle nostre vite. Una occasione unica per riflettere sulle loro potenzialità, i loro rischi e le loro straordinarie possibilità in maniera rigorosa, chiara e non semplicistica. Questo il focus, il filo rosso che si dipanerà nel corso della XI edizione del Festival Mimesis che, dal 18 al 20 e dal 25 al 27 ottobre, animerà Udine, Gorizia, Cervignano del Friuli, Tolmezzo, Monfalcone, Colloredo di Monte Albano con un cartellone ricco di incontri, dibattiti, conferenze interdisciplinari, lezioni magistrali, laboratori e che assegnerà, come ogni anno, il Premio Udine Filosofia 2024 che va alla filosofa e teorica culturale slovena Alenka Zupančič e il Premio Udine Filosofia 2024 – Alla carriera al matematico e storico della scienza Paolo Zellini. Si tratta di due dei massimi studiosi, scienziati e figure internazionali di riferimento del pensiero contemporaneo nel rapporto tra scienza e umanesimo.
«“Disconoscimento” è stato considerato dalla Giuria del Premio un testo fondamentale che arricchisce gli strumenti della filosofia critica di un importante concetto, che offre una prospettiva originale e feconda nel tentativo di comprendere e rispondere al presente e alle sue questioni», si legge nella motivazione, «A differenza della semplice negazione, il disconoscimento funziona riconoscendo pienamente ciò che rinneghiamo. Zupančič mostra come molto spesso l’atto di dichiarare che sappiamo una certa cosa (i rischi per l’ambiente, la situazione economica globale, ecc.), diventa esso stesso un oggetto-feticcio che priva questa conoscenza di ogni drammaticità reale».
«Paolo Zellini vince il Premio Udine Filosofia alla carriera perché, con il suo lavoro, ha offerto un contributo rivoluzionario alla nostra capacità di comprendere la matematica e la sua influenza sulle culture di ogni tempo, coniugando in ogni opera la visione filosofica e il rigore di scienza», scrive la giuria, «Ha saputo accordare in modo unico il linguaggio dei numeri con la profondità del pensiero, rivelando il mistero e la bellezza nascosti dietro questo linguaggio così antico. Unica la sua capacità di rendere accessibili temi complessi, ispirando il dialogo tra matematica, filosofia e cultura».
La cerimonia di premiazione e la lectio magistralis di Paolo Zellini è in programma venerdì 25 ottobre alle ore 19 presso la Torre di Santa Maria. Introducono i filosofi Marcello Barison e Damiano Cantone. Paolo Zellini ha dimostrato negli anni che filosofia e matematica si nutrono a vicenda. Nel testo “Discreto e continuo. Storia di un errore” (Adelphi), che sarà al centro della sua lezione, avvia la sua riflessione dall’affermazione della mistica e filosofa francese Simone Weil «A partire dalla Grecia, la scienza è una sorta di dialogo fra il continuo e il discreto». Zellini apre la strada a un nuovo approccio di analisi che parte dal fatto che il continuo assomiglia più a una rappresentazione ideale, indisponibile, mentre il discreto è qualcosa di veramente concreto, computabile, disponibile: un confronto fra cielo e terra, fra eternità e presente.
La consegna del Premio ad Alenka Zupančič avverrà sabato 26 ottobre alle ore 19 nella Torre di Santa Maria, introduce la teorica della letteratura Sergia Adamo. Nell’occasione, Alenka Zupančič presenta al Festival in anteprima il suo ultimo volume “Disconoscimento”, in libreria per Meltemi da novembre. Nel testo analizza come la ragione e il sapere non sono mai stati privi di un loro lato oscuro e “irragionevole”. Non basta conoscere perché la conoscenza può sostenere la credenza. Molto più efficace nella ricerca della verità, la disconoscenza «è una forma perversa della ragione, che, a differenza della negazione, non nega i ‘fatti’, ma annuncia di saperli tutti».
Grande attesa al Festival per la presenza della storica Irina Ščerbakova, cofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022 con la coraggiosa Associazione, che presenterà in anteprima assoluta il suo libro “Le mani di mio padre” (Mimesis), un saggio autobiografico ambientato sullo sfondo della Rivoluzione d’ottobre, delle guerre mondiali e dell’intero XX secolo, che offre uno spaccato impressionante di una famiglia russa che è riuscita a sopravvivere alle atrocità di un secolo turbolento. In dialogo con il giornalista Stefano Vastano, autore della prefazione, si terrà venerdì 25 ottobre alle ore 17 presso la Torre di Santa Maria.
Novità in libreria anche per il filosofo Sebastiano Maffettone che porta al Festival “Noi e la macchina. Un’etica per l’era digitale” (Luiss University Press), scritto a quattro mani con il teologo Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale. Un viaggio che parte dalla consapevolezza delle sfide e delle opportunità offerte dal digitale, e che analizza criticamente l’impatto delle tecnologie sulla sfera pubblica e sul benessere collettivo. L’incontro si terrà sabato 19 ottobre alla ore 17 presso il Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann. Con l’autore, il filosofo Alessandro Ferrara e il giurista Andrea Bitetto.
Gli eventi nell’area giuliana prevedono:
Il 18 ottobre, “Il futuro della democrazia: libertà e uguaglianza” (alle h 18.00, nella Biblioteca Slovena di Gorizia)
Il 20 ottobre, “Etica e linguaggio” (alle h 10.30, nella Sala Conferenze della Biblioteca di Monfalcone)
Il 27 ottobre, “Verità, etica e politica” (alle h 10.30, nella Sala Conferenze della Biblioteca di Monfalcone)
Tanti i protagonisti del Festival Mimesis che approfondiranno i rapporti tra la filosofia e l’attualità, un’indagine che toccherà questioni etiche, religiose, tecnologiche, artistiche, legislative: Marcello Veneziani, Elio Franzini, Milo De Angelis, Gian Mario Villalta, Alessandro Sarti, Alessandro Ferrara, Isabella Pezzini, Silvano Tagliagambe, Paolo D’Angelo, Luca Chittaro, Franco Fabbro, Giovanni Leghissa, Massimo Donà, Stefano Bettera, Giovanni Boniolo, Pierpaolo Limone, Stefano Vastano.
Il Festival Mimesis e il Premio Udine Filosofia sono un’iniziativa dell’Associazione Culturale Territori delle Idee in collaborazione con UBI – Unione Buddhista Italiana e con il corso di Laurea Triennale in Filosofia dell’Università di Udine. A cura di Luca Taddio con Damiano Cantone e Stefano Davide Bettera.
[c.s.] [g.g.]