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sabato, 6 Settembre 2025

Confagricoltura, cresce il consumo di pesce in FVG

15.10.2024 – 09:30 – In occasione della Giornata  mondiale dell’alimentazione della Fao, istituita nel 1980 e che si celebra il 16 ottobre, Confagricoltura richiama l’attenzione sulla centralità del tema alimentare, tanto più in un periodo storico perturbato da mutamenti climatici e conflitti e guardando alle proiezioni di crescita della popolazione globale, che nel 2050 si stima raggiungerà i 10 miliardi di individui. In molte aree del mondo c’è attualmente un problema di accesso al cibo e oltre 730 milioni di persone soffrono la fame anche a causa di conflitti armati, ricorrenti shock climatici e crisi economiche. La proposta di Confagricoltura è duplice: da un lato sono necessari investimenti per aumentare la produzione di cibo anche con l’ausilio di supporti tecnologici, dall’altra v’è l’urgenza di preservare le risorse naturali. A ciò va poi aggiunto il tema dello spreco e degli scarti di produzione che potrebbero essere meglio utilizzati.

In vista della mondiale dell’alimentazione della Fao è intervenuto anche Pier Antonio Salvador, presidente dell’Api, l’Associazione dei Piscicoltori di Confagricoltura, in rappresentanza delle aziende che si occupano di produzione ittica in FVG: “Nella nostra regione – ricorda Salvador -, sono attive circa 400 aziende che raccolgono e producono oltre 12.000 t di pesci e molluschi, commercializzate nel mercato locale, nazionale ed europeo. Da diverso tempo, come Api, ci stiamo battendo perché al consumatore venga garantita l’origine del prodotto, non solo al supermercato, dove è già obbligatoria, ma anche al ristorante, dove mancano le informazioni sul pesce che scegliamo e le garanzie di tracciabilità”.

“L’indicazione dell’origine del prodotto valorizzerebbe l’acquacoltura regionale e italiana – prosegue Salvador -, che ha i più elevati standard di sicurezza alimentare e salubrità, grazie al costante lavoro delle imprese del comparto in termini di innovazione e certificazione della sostenibilità. Dobbiamo pure educare le nuove generazioni a mangiare il nostro pesce. Come Api, l’impegno che ci siamo presi con gli associati è quello di far conoscere i loro prodotti, vere e proprie eccellenze culinarie, attraverso varie manifestazioni, ma pure di far comprendere dove il pesce viene allevato garantendo la massima sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Se ci sarà un forte impulso allo sviluppo dell’acquacoltura, fornendo a questa attività agricola più spazio e garantendo una maggiore semplificazione burocratica, potremo supplire alla domanda crescente di consumo del pesce (+5,5%), favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro nelle aree rurali interne e costiere”.

(cs – p.p.)

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