10.02.2025 – 11:53 – In una nota congiunta, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Mare del Friuli Venezia Giulia denunciano la mancanza di ispettori addetti ai controlli di sicurezza. Dei nove assunti dall’Autorità di Sistema Portuale a partire dal 2014 come di ispettori e responsabili, scrivono i sindacati, solo due risultano effettivamente operativi.
La nota – I porti di Trieste e Monfalcone, da alcuni anni sotto il sistema di Autorità di Sistema Portuale, hanno visto un miglioramento dell’organizzazione delle aree portuali. Dal 2016, con l’ampliamento delle aree di zona franca e l’utilizzo dei retroporti, si è registrato un significativo incremento del flusso di merci in transito. L’aumento delle aziende operatrici e il miglioramento dell’operatività di molte di esse, unito all’apertura di nuovi terminal, ha generato nuove opportunità occupazionali. Per le organizzazioni sindacali, questo periodo ha rappresentato un miglioramento del tessuto sociale. Tuttavia, l’espansione del traffico e delle attività evidenzia criticità che, se non affrontate tempestivamente, rischiano di compromettere il lavoro di sviluppo fin qui svolto.
Il lavoro portuale, pur nella sua apparente semplicità, è complesso e pericoloso. L’evoluzione tecnologica ha portato a una maggiore meccanizzazione, con l’impiego di mezzi di grandi dimensioni per la movimentazione di carichi pesanti. Questo rende indispensabile un’adeguata formazione e abilitazione per gli operatori, oltre a un rigoroso controllo delle condizioni di sicurezza, dato l’alto rischio connesso alla professione. Le organizzazioni sindacali hanno lavorato per migliorare la sicurezza nei porti, portando all’istituzione delle Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito (R.L.S.S.), figure elette tra i lavoratori e distaccate totalmente per monitorare le condizioni di sicurezza, segnalare situazioni di rischio e interfacciarsi con le autorità competenti. L’Autorità di Sistema Portuale dispone anche di ispettori preposti alla sicurezza, incaricati di intervenire su segnalazione degli R.L.S.S. o in seguito a ispezioni dirette, per garantire che le condizioni operative rispettino le normative vigenti. Tuttavia, la carenza di queste figure rappresenta oggi un problema urgente.
Nel 2014, alla vigilia del pensionamento degli ispettori allora in servizio, l’Autorità si era impegnata ad assumere otto nuovi ispettori. Da allora ne sono stati assunti nove tra ispettori e responsabili, ma ad oggi solo due risultano effettivamente operativi. Con l’attuale mole di traffico e l’inclusione del porto di Monfalcone nel sistema, il numero di ispettori necessari dovrebbe essere almeno di 14. Le organizzazioni sindacali sottolineano con forza che la carenza di ispettori pone la sicurezza in primo piano.
In qualità di rappresentanti dei lavoratori negli organismi di consultazione e partenariato, chiediamo che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Occidentale utilizzi la propria facoltà di assumere direttamente nuovo personale senza bando di concorso, attingendo da lavoratori già impiegati presso le aziende portuali. Questi lavoratori, pur avendo limitazioni fisiche che impediscono loro di svolgere le mansioni originarie, possiedono una conoscenza approfondita delle aree e delle attività portuali, rendendoli idonei a ricoprire il ruolo di ispettori portuali. Chiediamo pertanto un intervento immediato per colmare questa grave lacuna, garantendo la sicurezza dei lavoratori e la continuità dello sviluppo del sistema portuale di Trieste e Monfalcone. La nota è firmata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Mare del Friuli Venezia Giulia.