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sabato, 6 Settembre 2025

Cisint, no al velo integrale. Le amministrazioni seguano l’esempio di Venezia

20.02.2025 – 10:35 – È un convinto no al velo integrale quello dell’On. Anna Maria Cisint, che in una nota plaude all’iniziativa della Lega veneziana di chiederne il divieto con una mozione presentata in Consiglio Comunale: “Accolgo con grande favore l’iniziativa della Lega veneziana, che ha deciso di portare in Consiglio comunale una mozione a supporto della proposta di legge nazionale della Lega per dire basta al velo integrale in Italia. Questa iniziativa si affianca a quella depositata pochi giorni fa anche presso il Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia. È proprio dai territori che deve partire il grido d’allarme contro un integralismo islamico sempre più evidente. A Monfalcone lo sappiamo bene, e lo dico da anni. Pare, però, che solo ora certa stampa e la sinistra si siano rese conto del problema, passando dal darmi della razzista al darmi ragione”.

Cisinti spiega che in Consiglio Comunale a Venezia verrà proposta una mozione che impegnerà l’amministrazione ad “agire affinché si intervenga per cancellare ogni alibi a quella che riteniamo essere una vergognosa forma di sottomissione della donna, in contrasto con i principi e i valori fondanti dell’Italia e dello Stato di diritto, sostenendo la proposta di legge della Lega. Sto già lavorando insieme alla Lega per garantire che questa mozione venga poi presentata nel maggior numero possibile di Consigli comunali del nostro Paese”.

La proposta di legge, già in Parlamento e firmata dall’On. Iezzi, chiede una revisione della legge 152/1975 sul divieto di coprire il volto in luoghi pubblici, estendendolo anche ai veli islamici, eliminando l’alibi del “giustificato motivo” religioso e introducendo un nuovo reato per chi costringe le donne a indossare il velo integrale. La proposta di legge prevede inoltre che, in caso di condanna, venga preclusa la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana. “Spero che finalmente la sinistra abbandoni l’ipocrisia e il finto perbenismo e si faccia anch’essa garante dei diritti delle donne e del rispetto dei valori e della storia del nostro Paese. È una questione di dignità” conclude Cisint.

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