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sabato, 6 Settembre 2025

Covid, Gorizia: Nazareno in quarantena. In attesa di screening

01.06.21-16.00- In questi giorni è stato confermato che la struttura per richiedenti asilo del Nazareno di Gorizia ha 37 migranti positivi al Covid. Infatti, come sottolineato dalla prefettura, 29 contagiati si sono aggiunti agli 8 positivi precedentemente confermati. Il presidente del Consorzio di cooperative “Il Mosaico” Mauro Peressini che gestisce il centro, ha comunicato che il primo positivo avrebbe manifestato sintomi due domeniche fa ma si tratta di un ospite che era all’interno già da molto tempo. Il protocollo è stato attivato immediatamente ma sono emerse, subito dopo, altre due persone con positività.

Attualmente la struttura è chiusa ed in quarantena come predisposto da Asugi ed è previsto uno screening di massa per il 3 giugno. Negli ultimi giorni non sono stati rilevati casi e, quelli già presenti, non hanno manifestato sintomi rilevanti se non qualche linea di febbre.

I positivi sono situati in zone diverse: una decina di persone si trovano nella zona dei container mentre i negativi a contatto con i positivi si trovano in due aree specifiche di isolamento.

Perissini sottolinea che già da luglio dell’anno scorso, durante l’emergenza Covid, la procedura prevede per coloro che entrano in struttura un isolamento di prevenzione nei container.

Sono state infine chieste informazioni riguardo la possibilità degli ospiti di comunicare con l’esterno in questo periodo. Il presidente ha fatto sapere: “Gli ospiti gestiscono i loro contatti autonomamente: hanno, difatti, la possibilità di tenere i cellulari sempre con sé e rete wi-fi. La situazione di quarantena non ha portato a grandi limitazioni, se non un rafforzamento del sistema di vigilanza in quanto gli ospiti, per ovvi motivi sanitari, attualmente non possono uscire.” Conclude: “Sottolineo che i nostri 150 ospiti, provenienti da Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, sono comunque molto rispettosi e quindi l’osservanza delle regole è un valore già di per sé legato alla loro cultura”.

m.p.

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