17.12.21-07.30-Mercoledì 15 dicembre è stata sancita un’alleanza tra Capitaneria di Porto, Area Marina Protetta e i club subacquei locali presso la sede della Direzione Marittima a Trieste nel corso di un incontro promosso da AMP e Guardia costiera, a cui hanno partecipato numerosi rappresentanti dei principali club subacquei triestini. Nel corso dell’incontro il tenente di vascello Giuseppe Marrone ha presentato le attività di monitoraggio, campionamento e vigilanza ambientale svolte dalla Direzione Marittima di Trieste nel corso dell’anno nel Golfo di Trieste ed in particolare nell’Area Marina Protetta di Miramare.
Obiettivo principale, quello di presentare lo stato di di conservazione della Pinna nobilis, le azioni ad oggi effettuate per l’individuazione dei giovanili e quelle che si intendono avviare nel 2022 d’intesa con la Direzione Marittima di Trieste e con la preziosa collaborazione dei club subacquei locali, finalizzate al monitoraggio e conservazione della specie protetta, oggi a rischio di estinzione.
Le azioni congiunte – presentate da Saul Ciriaco – mirano per il 2022 alla calendarizzazione di una serie di monitoraggi in alcuni hotspot sella costiera triestina degli individui riproduttori e dei giovanili di Pinna nobilis. “Più saremo a cercarli – ha spiegato il nostro ricercatore – più facile sarà trovarli”. Dopo Grignano, dove è stata sperimentata la prima azione congiunta di monitoraggio tra AMP, Capitaneria di Porto e il CST di Trieste, l’idea è di proseguire nel 2022 con altri porti e darsene della costiera triestina, che sembrano essere luoghi favorevoli all’attecchimento dei giovanili. II tutto con il supporto del nucleo sommozzatori subacqueo della Guardia Costiera e dei club locali che stasera – ringraziati dal direttore Maurizio Spoto per la loro numerosa partecipazione – hanno ribadito l’interesse e la disponibilità a collaborare per questa importante azione di conservazione di una specie iconica del nostro mare.
“L’obiettivo – ha concluso Ciriaco – è quello di di trovare i giovanili, mapparli, capire se hanno sviluppato una resistenza ai patogeni, ponendo le basi per avviare le azioni di restoration previste dal progetto LIFE Pinna, volte all’accrescimento dei giovanili in stabulario e dal loro reimpianto in zone in cui sia stata accertata l’assenza di patogeni nelle acque”.
m.p. [Fonte: Area Marina Protetta Miramare]