26.04.2021 – 10.40 – Un allentamento alle misure restrittive in auge negli ultimi mesi: questa la volontà espletata dall’ultimo “Decreto riaperture” che, a partire da oggi, dona alla Penisola un volto più “morbido” per quanto riguarda le regole di contenimento anti-Covid.
Novità che non hanno, però, accolto i favori di tutti, a causa di alcune limitazioni che coinvolgono la consumazione al banco in bar e ristoranti.
“La circolare con cui il Ministero dell’Interno interpreta la possibilità di consumo al banco relativamente al DL riapertura non dà certo la risposta che chiedono e meritano le decine di migliaia di bar e locali che si vedono messi ulteriormente in difficoltà proprio nel momento in cui si parla di riapertura” si legge in una nota congiunta di Fipe e Confcommercio.
“La circolare infatti introduce una limitazione ulteriore che non esisteva nel DPCM del 2 marzou.s., al quale peraltro l’ultimo decreto di aprile fa riferimento, introducendo una penalizzante restrizione e ulteriore caos interpretativo” continua la nota.
”Il consumo al banco, regolato dai protocolli su distanziamento e capienza degli esercizi, permette in molti casi di snellire il servizio evitando assembramenti all’esterno ed è l’unica modalità rimasta di servizio per numerosissime attività che non dispongono di spazi esterni. Oltre alla questione dell’importanza di regole chiare e sensate per garantire l’ordine pubblico e la legalità, vi è anche un tema non secondario di sopravvivenza delle imprese“.
[c.c]