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sabato, 6 Settembre 2025

Violinista esclusa dal Concorso Lipizer: un vero e proprio caso

21.05.2022 – 07.15 – Esclusa da un concorso musicale internazionale perché nata a San Pietroburgo. “Fantastico! Sono stata informata della mia esclusione: ‘Nessuna discriminazione’ assolutamente…”. Lidia Kocharian sfoga così la sua frustrazione per essere stata respinta dalla 41sima edizione del Concorso internazionale per violinisti “Premio Rodolfo Lipizer” in programma il prossimo settembre a Gorizia.

Kocharian, però, non è stata la sola ad a ricevere la comunicazione di esclusione alla competizione firmata dal Presidente della Lipizer, Lorenzo Qualli, a causa del suo passaporto; insieme a lei altre due violiniste russe: “Gentile violinista – è scritto – facendo seguito alle disposizioni europee conseguenti alla guerra russo-ucraina e seguendo l’esempio di altri Concorsi Internazionali di varie discipline, siamo spiacenti di doverle comunicare la sua esclusione dal 41simo Concorso Internazionale di Violino 2022. Assicuriamo che non si tratta di alcuna discriminazione nei riguardi della sua persona”. Il testo prosegue poi auspicando la risoluzione del conflitto, il ritorno della pace, la speranza di poter avere le tre musiciste alle prossime edizioni dell’iniziativa. Non manca, infine, la richiesta delle coordinate Iban per restituire la tassa d’iscrizione.

Parla la violinista russa Lidia Kocharian

“Combatto contro un’ingiustizia e lo faccio per tutti i musicisti del mondo, perché questo non è leale”. La violinista di San Pietroburgo spiega così al quotidiano locale Il Piccolo la decisione di non tacere e non rassegnarsi e di pubblicare sui suoi canali social la lettera di esclusione dal concorso internazionale “Premio Rodolfo Lipizer” di Gorizia, oltre che di affidarsi a un legale per essere reintegrata. Anche se cittadina russa, ha genitori armeni e dal 2015 vive in Belgio dove, dopo il conservatorio, ha trovato lavoro all’Opera fiamminga di Bruxelles. Di fatto il suo passaporto è solo un documento. Il suo spirito è internazionale. “Un passaporto russo non giustifica le discriminazioni”, dice, aggiungendo: “I musicisti non hanno a che vedere con la guerra”.

Ziberna: “Scelta incomprensibile quanto inaccettabile”

Una decisione che ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. A scendere in campo a difesa delle violiniste diverse autorità. Immediato lo schieramento del primo cittadino del capoluogo isontino, Rodolfo Ziberna: “Si tratta di una scelta incomprensibile quanto inaccettabile che va contro lo stesso spirito stesso dell’evento che, da sempre, interpreta la musica come strumento di vicinanza fra le genti, di superamento dei confini e di libertà umana e culturale. Non capisco cosa abbia spinto l’associazione Lipizer, una realtà goriziana popolare e di grande prestigio, ad assumere un atteggiamento del genere. Da sempre, purtroppo, la prima vittima delle guerre, è la gente comune ma anche gli artisti liberi e colpire loro significa far pagare a degli innocenti crimini di cui non sono responsabili. Anzi, credo che oggi come oggi l’Europa dovrebbe aprire le porte agli artisti russi dando una lezione di libertà e democrazia anziché boicottarli. Tanto più Gorizia che, insieme a Nova Gorica ha vinto il titolo di Capitale europea della cultura per il 2025”.

E continua: “Tutti facciamo degli errori ma, per fortuna, il più delle volte abbiamo la possibilità di tornare indietro e di correggerli, e questa è una di quelle volte. È questo che voglio dire al presidente Qualli, persona che si è fortemente impegnato nel corso dei decenni per questo concorso di fama internazionale e sarebbe un vero peccato rovinare la sua immagine con questo atto che esclude gli artisti russi dall’evento. È evidente che se non ci sarà un ripensamento il Comune valuterà il da farsi e sicuramente perché ci troviamo davvero di fronte a un atto discriminatorio e i rapporti con l’associazione potrebbero cambiare”.

Piena solidarietà quindi nei confronti delle tre violiniste che quest’estate saranno si esibiranno in un concerto nella splendida cornice del giardino di Palazzo de Grazia.

Rojc: “Decisione che addolora”

Come riporta il quotidiano La Stampa, per la senatrice Tatjana Rojc “stupisce e addolora profondamente che proprio a Gorizia si sia scelto di distinguere gli artisti tra degni e indegni solo sulla base del luogo di nascita o dell’appartenenza nazionale. Confido in un ripensamento. Non ho mai avuto dubbi a scegliere da che parte stare e ho detto con chiarezza che bisogna aiutare gli ucraini aggrediti, ma sono pure convinta che le espressioni artistiche e la musica in particolare vadano protette più possibile dall’intrusione della guerra. Oggi possono in piena legittimità esprimersi dei filo-putiniani italiani e viene impedito di suonare a una violinista russa”.

Bergamin: “L’arte e la cultura hanno sempre saputo costruire ponti di dialogo”

Non solo una perplessità a livello politico; tra le diverse opinioni anche quella del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Alberto Bergamin, contrariato dall’accaduto: “L’invasione della libera Ucraina da parte della Russia di Putin è da condannare senza se e senza ma. Ma l’arte e la cultura hanno sempre saputo costruire ponti di dialogo, scambio e comunicazione tra le persone, al di là delle responsabilità dei rispettivi governi. Non è con decisioni come queste che si può realizzare quel salto culturale che Nova Gorizia e Gorizia, chiamati ad essere (e non solo a celebrare) Capitale Europea della Cultura nel 2025, impongono a tutti noi, a partire da oggi”.

La risposta di Qualli

“È una decisione del Consiglio Direttivo assunta a maggioranza in seguito alla riunione dello scorso 26 aprile e poi comunicata ai concorrenti nei termini previsti dal bando. – Commenta Lorenzo Qualli, Presidente dell’associazione Lipizer – In base a tale decisione è stata stabilita l’esclusione di tre violiniste russe dal prossimo concorso Lipizer. Ciò sull’esempio di quanto sta avvenendo ovunque nelle competizioni internazionali: non solo in quelle di carattere musicale, ma per esempio anche in quelle sportive”.

“Non abbiamo nulla contro il popolo russo, ci mancherebbe, ma siamo naturalmente contro la politica crudele di Putin. Ci adeguiamo quindi alle sanzioni prese dai 28 Paesi europei contro la Russia”, si difende, per poi aggiungere: “Di quanto Kocharian sta facendo circolare sui social mi è naturalmente giunta notizia. Le abbiamo spiegato a chiare lettere che la sua esclusione non ha nulla di personale e che quando la Russia avrà cessato di indire guerre contro i Paesi della Confederazione degli Stati indipendenti saremo ben lieti di accogliere lei e altri suoi connazionali al nostro concorso: nello specifico le musiciste sono tre allieve di strumentisti russi fuggiti dalla Russia. Per ora però la nostra decisione non può venir revocata come non possono venir revocate le sanzioni indette da 28 Paesi”.

[a.b]

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