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sabato, 6 Settembre 2025

Sostenibilità sociale: a Gorizia riaprono gli Alti e Altri Orti Sociali

01.06.2023 – 08.30 – Martedì 6 giugno 2023 alle ore 11.00 presso gli orti sociali G.R.A.S.S. via Sant’Angela Merici ex fondo Suore Orsoline Gorizia, verrà presentato il via il progetto “Alti e Altri Orti Sociali“. Questi particolari orti sono definiti “alti” pensati per le persone con disabilità motoria e altre forme di disabilità e “altri” perché l’Ater di Gorizia ha già attivi alcuni spazi dedicati all’agricoltura urbana.
Realizzati grazie al contributo della Regione FVG, assessorato regionale alla Salute, al
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Comune di Gorizia e alla Fondazione CARIGO, si tratta di orti inclusivi fruibili e accessibili non solo alle persone con disabilità ma anche a persone anziane o fragili.

L’orto così ideato è un forte messaggio di inclusione con possibilità di relazione nei confronti delle persone maggiormente disagiate o emarginate nello svolgere attività sociale, cercando così di prevenire l’isolamento.

L’iniziativa è promossa da ANFFAS di Udine (Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), in collaborazione con la FISH Friuli Venezia Giulia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), le Associazioni goriziane AATC (Associazione
Amici dei Traumatizzati Cranici), Diritto di Parola, Ge.Co. (Genitori Consapevoli Associazione Famiglie di Disabili), GRASS (Gorizia Riscopre l’Agricoltura Sociale e Solidale), lANFAMIV di Udine (Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazioni Visive) e le sedi locali di ANFFAS, APICI (Associazione per gli Invalidi Civili e Cittadini Anziani) e UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).

Il progetto, reso possibile grazie al sostegno dellAmministrazione Comunale di Gorizia, dellAter, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della Regione FVG, si pone una pluralità di obiettivi, così sinteticamente riassumibili:
attraverso l’eliminazione fisica dell’ostacolo all’attività per le persone in carrozzina, in questo caso dato dalla non accessibilità al piano naturale di coltivazione di un orto urbano, dare un forte messaggio di inclusione sociale teso al miglioramento della qualità della vita relazionale, a vantaggio di persone maggiormente disagiate nello svolgere attività sociali, cercando di prevenire quindi un loro isolamento;

favorire la conoscenza e la capacità di collaborazione reciproca di enti senza scopo di lucro (associazioni, enti pubblici, etc.) nell’operare proficuamente in comune per raggiungere obiettivi collettivi condivisi infatti questo progetto vede coinvolte nove diverse realtà associative del territorio;

rendere pubblicamente più esplicita la funzione sociale del mondo del volontariato a vantaggio di una collettività locale;

attraverso la scelta di attuare delle coltivazioni orticole con delle tecniche colturali riconducibili all’agricoltura biologica, diffondere conoscenze specialistiche a tutti e fornire un ulteriore esempio di agricoltura praticata a basso impatto ambientale, con la possibilità dell‘autoconsumo dei prodotti orticoli di qualità, a vantaggio e soddisfazione personale non solo dei coltivatori ma anche dei consumatori occasionali in occasione di eventi.

si vuole puntare anche sulla formazione con la costituzione di una biblioteca che ved tra gli scaffali diverse collane di pubblicazioni a tema che riguardano botanica, orticultura e le varie forme di agricoltura. In ragione degli obiettivi generali individuati dall’Agenda 2030, quelli del presente progetto risultano totalmente includibili nel perseguimento di salute e benessere per tutti e per tutte le età e riduzione di ineguaglianze.

I beneficiari dell’iniziativa sono essenzialmente costituiti da:
persone con disabilità, preferenzialmente ma non esclusivamente anche inquilini ATER, manifestanti l’interesse di voler partecipare alla coltivazione condivisa di un orto sociale assieme ad altre persone socie delle associazioni proponenti il progetto;

cittadini (prevalentemente ma non esclusivamente) residenti nel territorio regionale interessati alle pratiche dell’agricoltura sociale e biologica, anche come consumatori occasionali dei prodotti della coltivazione.

Si auspica negli anni successivi un potenziamento dell’iniziativa, sia mediante incremento del numero di postazioni adibite ad orto rialzato sia per la biblioteca che vedrà tra gli scaffali diverse collane di pubblicazioni a tema che riguardano botanica, orticultura e le varie forme di agricoltura.

Infine, sarà garantita alle persone con disabilità prevalentemente motorie la possibilità di svolgere un’attività proficua non solo sotto il profilo della riabilitazione sociolavorativa, ma anche sotto quello dell’alimentazione, grazie all’accesso a cibi freschi, naturali e sicuri, in quanto autoprodotti.
Va altresì segnalato il fatto che con il previsto corso di formazione verrà sperimentata
la possibilità di affiancare a delle persone giovani (o relativamente giovani) degli anziani esperti del settore, in modo da favorire non solo l’inclusione sociale ma pure forme di invecchiamento attivo.

l.l

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