15.08.2023 – 07.30 – Quando Grado, ‘l’isola d’oro’, iniziò a essere una meta balneare piuttosto famosa, tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento, i turisti erano tutti austriaci, cechi o tedeschi; i triestini preferivano le località dell’Istria per le proprie vacanze balneari. A distanza d’un secolo Grado continua a essere meta molto amata dagli austro-tedeschi e meno dagli italiani. I numeri del 2023 lo confermano e preannunciano una stagione certo positiva, ma lontana dallo sfondare qualsiasi record. Il caro prezzi e in generale l’inflazione hanno cancellato i residui effetti del post Covid, quella volontà di viaggiare e di rilassarsi; rimane pertanto, con qualche avvisaglia di future problematiche connesse alla recessione in corso in Germania, il turismo straniero. Grado infatti ha registrato un +2,4% a confronto col 2022; però quattro anni fa, nel 2019, registrava numeri superiori, con un avvenuto calo del -1,2%. Lignano, in tal senso, accusa maggiormente il colpo, con un calo del -5,7% a confronto col 2022.
La presenza del turismo straniero è salita del +2,7% a Grado, consentendo di avere finora una stagione positiva. Occorrerà comunque sommare i numeri residui di agosto e settembre, onde avere un quadro corretto della situazione. Hanno inciso, in particolar modo, le cancellazioni avvenute nella seconda metà di luglio, a seguito dell’ondata di maltempo.
La Regione FVG sceglie, in questo contesto, di guardare all’aspetto positivo dei dati, rilevando tramite l’assessore Bini che “nonostante il meteo avverso, che ha penalizzato le località di mare e inciso sulle prenotazioni, i numeri delle presenze turistiche a Grado e Lignano testimoniano una buona tenuta”.
[z.s.]