24.06.2025 – 09:17 – Una mostra per scoprire uno dei grandi patrimoni naturali della regione, il sistema di grotte del Canin, un regno segreto di quasi 100 km che si estende nel sottosuolo: un paesaggio carsico tra i più straordinari del pianeta custodito nel cuore delle Alpi Giulie, nel Friuli Venezia Giulia . È qui che l’acqua ha scolpito la roccia per milioni di anni, dando vita a un intreccio vertiginoso di cavità naturali. Nel solo massiccio del Canin, tra Italia e Slovenia, oltre duemila grotte sono state censite, alcune con profondità superiori ai mille metri. Ma è il “sistema di grotte del Canin” a lasciare senza fiato: di quasi cento chilometri di estensione, un labirinto ancora in parte inesplorato, che rappresenta l’ultima vera frontiera della conoscenza terrestre. Per ora è la grotta più lunga d’Italia.
Ed è proprio a questo regno nascosto che rende omaggio la mostra ad ingresso libero “Le grotte fra esplorazione e ricerca – Il Patrimonio Speleologico del Friuli Venezia Giulia”, allestita nell’Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia, nell’ambito di GO! 2025. Un evento straordinario, promosso dal Servizio Geologico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Federazione Speleologica Regionale, che ci guida alla scoperta di uno dei patrimoni naturali più affascinanti e meno conosciuti d’Italia.
In questo percorso immersivo, tra pannelli informativi, video spettacolari, reperti storici e strumenti d’epoca, spiccano il pannello e il video con rilievo in 3D dedicati alla grotta del Canin: un’ode alla maestosità e al mistero. Una vera “cattedrale della natura”, che racconta le imprese degli esploratori che hanno sfidato e che continuano a sfidare il buio e il silenzio per documentare e proteggere questo mondo remoto. La speleologia, oggi più che mai, non è solo avventura. È scienza, è tutela, è conoscenza. Le grotte custodiscono acque purissime, ecosistemi unici e testimonianze geologiche fondamentali per comprendere l’evoluzione del nostro territorio. Il Friuli Venezia Giulia, culla della speleologia scientifica sin dal XIX secolo, grazie al lavoro di decine di gruppi grotte e oltre 8.000 cavità catalogate, è un modello mondiale per lo studio del sottosuolo.
La mostra infine non dimentica i più giovani. Grazie ai disegni di Laura Candotti e ai testi di Margherita Solari, lo Scatolificio Udinese ha realizzato postazioni interattive pensate per incuriosire e coinvolgere i bambini, per educarli al rispetto e alla meraviglia del mondo nascosto che ci sostiene: quello dell’acqua, della roccia, del tempo. “Le grotte fra esplorazione e ricerca” è aperta fino al 13 luglio a Gorizia. Un’occasione unica per guardare oltre la superficie, per lasciarsi affascinare dall’ignoto e per scoprire che, a pochi passi da casa, esistono mondi ancora da esplorare.