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giovedì, 9 Ottobre 2025

Sanità goriziana e isontina, vertice tra Comune e Regione

08.08.2025 – 08:28 – Si è svolto il vertice annunciato tra Comune e Regione per discutere gli sviluppi futuri della sanità goriziana e isontina, con attenzione particolare ai reparti di degenza cardiologica, terapia intensiva e cardiologia degli ospedali di Gorizia e Monfalcone. Come da tempo assicurato dall’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, si è svolto un incontro, nel Palazzo della Regione di Piazza Unità a Trieste tra il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, accompagnato dallo stesso Riccardi, e il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, accompagnato dall’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano.

L’argomento è stato quello della permanenza o meno dei posti letto di Cardiologia nel nosocomio goriziano unitamente alla UTIC, ovvero ai posti letto dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, oggetto di un ordine del giorno fatto proprio dal sindaco e condiviso da tutto il consiglio comunale, con cui si chiedeva che sia la degenza cardiologica che la UTIC rimanessero anche a Gorizia, dopo che era stata paventato il trasferimento di quest’ultima nel solo nosocomio di Monfalcone. Come noto è il DM 70 ad aver disposto che la soglia minima per mantenere una UTIC è una popolazione di almeno 150 mila persone e che pertanto non solo quella goriziana ma anche quella monfalconese era a potenziale rischio di mantenimento. A ciò si era aggiunta anche una svista nella redazione delle linee guida vincolanti per ASUGI di alcuni mesi fa, in cui si indicava il mantenimento della sola UTIC monfalconese.

Il sindaco Ziberna, pertanto, che peraltro ha sempre manifestato fiducia e ottimismo, nel corso di questi mesi ha mantenuto uno stretto collegamento e un’interlocuzione continua con i vertici della sanità regionale, al fine di ottenere il risultato indicato nell’ordine del giorno bipartisan del consiglio comunale. Questa interlocuzione ha portato innanzitutto alla costituzione di un gruppo tecnico in seno ad ASUGI, composto dai vertici dei settori sanitari interessati e coinvolti nell’ambito cardiologico, a cui è stato chiesto un parere tecnico.

“L’assessore Riccardi e il presidente Fedriga – ha affermato il sindaco – hanno compreso i timori della popolazione goriziana e isontina e hanno assicurato che innanzitutto i posti letto relativi alla degenza cardiologica rimarranno. Inoltre hanno assicurato che sino a quando le condizioni lo consentiranno – ma ciò vale per ogni servizio in qualsiasi luogo della regione- anche la UTIC goriziana, che ospita oggi non più di quattro persone, rimarrà nel nosocomio del San Giovanni di Dio. Perciò è ovvio e naturale, oltre che eticamente obbligatorio, che un servizio sia reso in termini di adeguatezza a cominciare dal capitale umano e ben sappiamo quanto sia difficile attrarre, non solo a Gorizia e nella nostra regione, ma in Italia, il personale medico”.

“La Regione – ha proseguito il Sindaco Rodolfo Ziberna a margine del vertice Comune Regione – ha investito somme davvero importanti, quanto mai prima, proprio per rafforzare l’offerta sanitaria goriziana. Si pensi a esempio ai 46 milioni di euro destinati alla riqualificazione dell’ex dispensario di via Vittorio Veneto, che peraltro è in avanzata fase di intervento, capace non solo di mantenere ma di elevare l’offerta sanitaria. Ma anche ai quasi 5 milioni di euro destinati al Pronto Soccorso, di cui 400mila euro per il primo intervento che sarà realizzato entro la fine dell’anno”.

Nel corso del lungo, approfondito e proficuo incontro è stata condivisa la visione della sanità regionale, che porterà non solo al non ridimensionamento degli ospedali spoke ma alla loro specializzazione, trasformandoli in poli di eccellenza anche sovra regionale per i servizi resi. Il sindaco Ziberna e l’assessore Romano hanno pertanto ringraziato il Presidente Fedriga e l’Assessore Riccardi per aver voluto essere al fianco dei cittadini di Gorizia e dell’Isontino assicurando servizi sanitari che oggettivamente non si trovano nel resto del Paese, considerando che oggi la nostra regione già destina in proporzione più risorse umane e finanziarie delle altre alla sanità.

(cs – p.p.)

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